
“Percorso rosa” e gestione della donna vittima di violenza

La Legge di Stabilità 2016 istituisce “nelle Aziende sanitarie e ospedaliere, un percorso di protezione denominato «Percorso di tutela delle vittime di violenza” (comma 790) e specifica che “l’attuazione delle linee guida avviene attraverso l’istituzione di gruppi multidisciplinari finalizzati a fornire assistenza giudiziaria, sanitaria e sociale, riguardo a ogni possibile aspetto legato all’emersione e al tempestivo riconoscimento della violenza e a ogni tipo di abuso commesso ai danni dei soggetti di cui al comma 790, garantendo contestualmente la rapida attivazione di un Percorso di tutela delle vittime di violenza, nel caso in cui la vittima intenda procedere a denuncia, e la presa in carico, da parte dei Servizi di assistenza, in collaborazione con i centri antiviolenza” (comma 791).1
Le Linee Guida Nazionali per le Aziende sanitarie in tema di soccorso e assistenza alle donne vittime di violenza maschile (DPCM 24/11/2017–Gazzetta Ufficiale n.24 del 30.01.2018) prevedono la definizione/istituzione di un percorso di tutela per le donne che subiscono violenza volto a garantire una tempestiva e adeguata presa in carico delle donne a partire dal triage e fino al loro accompagnamento/orientamento, se consenzienti, ai Servizi Pubblici e privati dedicati presenti sul territorio di riferimento. Il Pronto Soccorso in quest’ottica diviene uno dei punti determinanti della rete in quanto primo accesso ai servizi.2
Dal Percorso Rosa al Codice Rosso
Il “Percorso Rosa” è il percorso di prima accoglienza al Pronto Soccorso dedicato esclusivamente alle donne che subiscono violenza e che riportano danni “evidenziabili oggettivamente” attraverso una accurata osservazione medica e psicologica. Con il consenso della vittima, viene quindi attivato un canale alternativo a quello della normale assistenza in modo da coinvolgere – eventualmente – i reparti di psicologia, psichiatria e ginecologia, oltre che le forze dell’ordine.3
Nel 2023, secondo l’Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT), sono stati 16.947 gli accessi delle donne in Pronto Soccorso (PS) con indicazione di violenza, rispetto al dato registrato nel 2022 pari a 14.448 accessi (+17,3%). Non è possibile misurare quanto tale incremento dipenda da una migliore capacità di intercettare il fenomeno nei dati amministrativi o da un effettivo aumento della prevalenza. Si può comunque affermare che l’aumento dei casi femminili con indicazione di violenza è maggiore rispetto all’aumento degli accessi totali in PS.4
In base ai dati ISTAT del 2023, si sono registrati 5,6 accessi in PS di donne con indicazione di violenza per 10.000 residenti. Le giovani donne di 18-34 anni sono state le più colpite (10,7 per 10.000), seguite dalle donne adulte di 35-49 anni (9,1 per 10.000). Per le donne di età inferiore a 18 anni, le diagnosi che vengono riportate più frequentemente negli accessi al PS con indicazione di violenza sono relative ad abuso sessuale su minore, abuso di minore non specificato, maltrattamento del bambino e anamnesi personale di trauma psichico da violenza fisica. Per le donne di età maggiore o uguale a 18 anni le diagnosi che vengono riportate più frequentemente negli accessi al PS con indicazione di violenza sono relative a maltrattamento di adulto non specificato, anamnesi personale di trauma psichico da violenza fisica, abuso sessuale di adulto e osservazione successiva ad asserita violenza carnale o seduzione.4
Gli operatori del Pronto Soccorso che riconoscono i segni della violenza fisica e psicologica possono avviare la procedura del Codice Rosso (procedimenti d’ufficio per i reati che lo prevedono, quindi i medici stessi contattano le forze dell’ordine). Questo intervento è normato da una Legge (denominata appunto “Codice Rosso”), promulgata 2019 e “rinforzata” nel 2023. Questa legge ha introdotto misure per rafforzare la tutela delle vittime di violenza domestica e di genere, tra le quali: l’obbligo per la polizia giudiziaria di riferire immediatamente al pubblico ministero le notizie di reato relative a violenza domestica o di genere, l’introduzione di nuovi reati come la diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti senza consenso (revenge porn), il rafforzamento delle misure cautelari e l’uso del braccialetto elettronico, una modifica dell’articolo 13 della legge 122/2016, e disposizioni in materia di informazioni alla persona offesa del reato e obbligo di comunicazioni.5
Come ulteriore sostegno a queste misure di tutela delle donne vittime di violenza, il 7 marzo 2025 il Consiglio dei Ministri ha approvato lo schema di disegno di legge recante l’”introduzione del delitto di femminicidio e altri interventi normativi per il contrasto alla violenza nei confronti delle donne e per la tutela delle vittime”. Il provvedimento prevede quindi l’introduzione nel sistema giuridico italiano del reato specifico di femminicidio, qualificando come tale il delitto commesso da chiunque provochi la morte di una donna per motivi di discriminazione, odio di genere o per ostacolare l’esercizio dei suoi diritti e l’espressione della sua personalità. I colpevoli di reati del suddetto Codice rosso subiranno un inasprimento della pena, con ulteriori limitazioni all’accesso ai benefici previsti dalla legge.6
Aspetti pratici
Le donne vittime di violenza hanno una rete di supporto immediato costituita essenzialmente dai Centri AntiViolenza (CAV) e dal numero telefonico 1522.7
- Centri AntiViolenza (CAV). I CAV sono presenti in tutto il territorio nazionale, sono specializzati nel sostegno alle vittime di violenza, con vari aiuti, inclusa la possibilità di presa in carico di eventuali figli e il supporto all’inserimento nel mondo del lavoro. In concreto, i CAV sono luoghi di accoglienza che possono fornire alloggio, sostegno psicologico e assistenza legale. Possono anche essere spazi di informazione e ascolto, per chiarimenti normativi, consigli pratici e condivisione di esperienze.
- Numero 1522. Il numero 1522 è attivo – sia voce sia chat – 24 ore su 24, sette giorni su sette ed è multilingue. Tramite esso si possono avere tutte le informazioni sugli aiuti, inclusi i riferimenti dei CAV più vicini.
Le donne vittime di violenza possono inoltre chiedere supporto alle forze dell’ordine, tramite chiamate dirette o app di geolocalizzazione.8-9
- Chiamate in codice. Ovviamente, sono sempre a disposizione i telefoni di emergenza delle forze dell’ordine. A tale riguardo, per non allarmare l’artefice della violenza eventualmente presente, può essere utile chiamare fingendo di “ordinare una pizza”. Questo messaggio in codice è ormai ben riconosciuto dalle forze dell’ordine, soprattutto dopo che nel 2021 fu avviata la campagna Call4Margherita, ispirata dalla chiamata di una donna che per denunciare il compagno violento aveva chiamato la polizia fingendo di ordinare una pizza.
- App antiviolenza. Esistono numerose applicazioni (app) installabili su dispositivi cellulari o mobili che possono aiutare la donna in difficoltà.
- Una app gestita direttamente dalle forze dell’ordine (“Where Are U”) permette di chiamare il Numero di Emergenza Europeo 112 (dove presente), inviando automaticamente i propri dati di localizzazione e le altre informazioni registrate nell’app.
- Anche le Regioni sono molto attive in questo ambito, per es. la Regione Lombardia ha realizzato l’app “NonSeiDaSola” che facilita l’utente nel conoscere i numeri telefonici a supporto delle donne in condizioni di fragilità. Tramite questa app, in caso di pericolo, si può inoltre attivare il servizio di invio di messaggi predefiniti a tre numeri telefonici da te predisposti.
Conclusioni
L’Italia si è dotata di un importante sistema di protezione e supporto – per altro in evoluzione – per le donne vittime di violenza, che coinvolge attivamente il sistema sanitario, le forze dell’ordine e una rete di servizi dedicati, supportato da specifiche normative e in attesa di ulteriori rafforzamenti legislativi.

L’autore
Redazione Vademedicum
Bibliografia
- Segreteria della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome – Settore Salute e Politiche Sociali. Legge di Stabilità 2016. Scheda di lettura Politiche Sociali. http://www.regioni.it/cms/file/Image/upload/2016/dossier_legge_stabilita_16/LEGGE_STABILITA_16_SCHEDA_POL_SOC.pdf
- Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 24 novembre 2017. Linee guida nazionali per le Aziende sanitarie e le Aziende ospedaliere in tema di soccorso e assistenza socio-sanitaria alle donne vittime di violenza. (18A00520) (GU n.24 del 30-1-2018 ). https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario
- Bello G, Mammarella A, Verna G. Verna F. Codice rosa: approccio al triage di pronto soccorso Medical News. Scienze Infermieristiche. 30 Giugno, 2021. https://www.medicalive.it/codice-rosa-approccio-al-triage-di-pronto-soccorso/
- Istituto Nazionale di Statistica (Istat). Accessi delle donne in Pronto Soccorso. https://www.istat.it/statistiche-per-temi/focus/violenza-sulle-donne/il-fenomeno/violenza-e-accesso-delle-donne-al-pronto-soccorso/accessi-delle-donne-in-pronto-soccorso/
- Codice Rosso. https://it.wikipedia.org/wiki/Codice_Rosso_(legge)#:~:text=La%20legge%2019%20luglio%202019,per%20atti%20persecutori%20e%20maltrattamenti 5a. Legge 19 luglio 2019, n. 69. Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e altre disposizioni in materia di tutela delle vittime di violenza domestica e di genere. (19G00076). note: Entrata in vigore del provvedimento: 09/08/2019 (GU n.173 del 25-07-2019)
- Ministero dell’Interno. Il femminicidio diventa reato: approvato lo schema di Ddl. Ultimo aggiornamento: Mercoledì 19 Marzo 2025, ore 10:29. https://www.interno.gov.it/it/notizie/femminicidio-diventa-reato-approvato-schema-ddl
- Centro anti violenza. https://it.wikipedia.org/wiki/Centro_antiviolenza
- ActionAid. #Call4Margherita, contro la violenza sulle donne. 22.12.2020. https://www.actionaid.it/call4margherita-no-violenza-donne/
- Regione Lombardia. App NonSeiDaSola. https://www.nonseidasola.regione.lombardia.it/wps/portal/site/nonseidasola/DettaglioRedazionale/app-non-sei-da-sola#:~:text=NonSeiDaSola%20è%20l’App%20di,sportelli%20più%20vicini%20all’utente