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Quando conviene passare alla professione extramoenia?

vantaggi e svantaggi dell'attività extramoenia per il medico

Quando conviene passare alla professione extramoenia?

Data di pubblicazione: 28 febbraio 2024

La legge prevede che un medico che eserciti in una struttura pubblica, al di fuori del proprio normale orario di lavoro, possa svolgere la libera professione in regime intramoenia (ovvero all’interno delle “mura” della struttura pubblica) oppure, se ha un rapporto di lavoro non esclusivo, extramoenia (all’esterno delle “mura” della struttura pubblica).

 

Se l’attività è intramoenia

Il medico devolve una quota del proprio fatturato all’amministrazione per l’utilizzo dei locali, dei servizi di segreteria, delle apparecchiature e di quant’altro necessario. Gli accordi– giuridici ed economici – sono disciplinati dalla legge, dai contratti collettivi e dai regolamenti aziendali.

In questo caso, la tariffa concordata può variare da medico a medico e da prestazione a prestazione, essendo costituita dal compenso (al lordo della tassazione) del medico e da una quota spettante all’azienda, per coprire vari costi (per es. uso delle strumentazioni, personale amministrativo ecc.) e il recupero dell’Irap che grava sul compenso del medico.

I compensi percepiti intramoenia vengono tassati come “assimilati a quelli di lavoro dipendente”, ai sensi dell’art. 50 comma 1, lettera “e” del TUIR (Testo Unico delle Imposte sui Redditi).

Infatti, in questo caso, il medico non ha la veste giuridica di lavoratore autonomo, per cui non ha alcun rapporto economico con il paziente, che di fatto paga le prestazioni ricevute direttamente alla struttura (tramite mezzi di pagamento che assicurino la tracciabilità), che a sua volta retribuirà il medico per la sua attività, con voce separata, in busta paga.

 

Se l’attività è extramoenia

Il medico sceglie di svolgere la libera professione presso una struttura sanitaria diversa da quella di appartenenza, ma con l’autorizzazione di quest’ultima. Va infatti evitato che l’attività del medico possa generare una situazione di conflitto di interessi o addirittura arrecare danni al servizio sanitario nazionale (SSN).

Infatti, anche se il medico può scegliere di avere un rapporto non esclusivo con la propria Azienda, è sempre tenuto a rispettare il principio di unicità dell’impiego con il SSN.

Per questa ragione, l’art. 1, comma 5, della Legge n. 662/1996 ha precisato che “l’attività libero professionale da parte dei soggetti che hanno optato per la libera professione extramuraria non può comunque essere svolta presso le strutture sanitarie pubbliche, diverse da quella di appartenenza, o presso le strutture sanitarie private accreditate, anche parzialmente”.

 

Cosa richiede l’ENPAM a chi lavora in extramoenia

Per esercitare l’attività extramoenia è necessario avere la partita IVA, con una specifica aliquota contributiva ENPAM.  Come riporta una recente guida dell’Ente Nazionale di Previdenza ed Assistenza dei Medici e degli Odontoiatri (ENPAM) “Il medico strutturato che lavora in via non esclusiva con la propria azienda sanitaria ha la possibilità di fare libera professione. Può quindi spendere la propria professionalità sul mercato, al di fuori del proprio ospedale e dell’orario lavorativo da dipendente del SSN.”

Per quanto riguarda la sede di svolgimento dell’attività extramoenia, questa può avvenire nel proprio studio privato o per una struttura privata, ma non con un rapporto di tipo subordinato. Al tempo stesso si evidenzia che il medico con rapporto non esclusivo non può fare libera professione all’interno delle mura della propria azienda, in favore di un’altra azienda sanitaria o per strutture convenzionate con il SSN.

Dato che si parla di libera professione “pura”, il medico necessita di partita IVA per fatturare i propri introiti e i contributi previdenziali maturati rientrano nella cosiddetta Quota B dell’ENPAM, con le seguenti aliquote: 2% per l’attività intramoenia, 9,75% per l’attività extramoenia. In entrambi i casi il professionista può anche scegliere di versare i contributi con l’aliquota intera al 19,5%”.

 

Per rispondere alla domanda che fa da titolo a questo articolo

Ogni medico che voglia considerare la propria convenienza per un’attività intramoenia o extramoenia deve quindi fare alcune valutazioni, anche in base alle proprie prospettive di vita e attitudini professionali. Per facilitare questi ragionamenti, può essere utile la tabella seguente, che riassume alcune delle principali differenze tra lavoro svolto intramoenia e quello svolto extramoenia. In questa importante decisione professionale, sarà comunque opportuno affidarsi anche a un consulente fiscale, che consideri le diverse opportunità, anche alla luce delle normative più aggiornate (per es. flat tax, regime forfettario ecc.).

 

Alcuni criteri per valutare vantaggi e svantaggi della retribuzione intramoenia vs extramoenia

Intramonia Extramonia
Equivalente a lavoro dipendente (come fossero “straordinari”), non necessita di partita IVA Equivale a lavoro autonomo (come fosse un “secondo lavoro”), necessita di partita IVA
Tariffa concordata con la struttura Tariffa libera
Pagamento in busta paga, da parte della struttura pubblica Pagamento diretto da parte del paziente, con fattura e partita IVA
Parte della remunerazione va alla struttura Intera remunerazione va al medico
Tassazione da lavoro dipendente Tassazione da libero professionista
Concordata la tariffa con la propria azienda, il medico ha tutti gli elementi utili per calcolare quale sarà il suo reddito al netto delle imposte Reddito in base al volume fatturato e alla conseguente aliquota di tassazione, da valutare con il commercialista alle scadenze previste.
Nessun costo di organizzazione, gestione, strumenti necessari (né per il loro acquisto né per la loro manutenzione) Costi di organizzazione, gestione, strumenti necessari (acquisto e manutenzione)

 

L’autore

Redazione Vademedicum

Bibliografia

  • Caselli R. La tassazione dei compensi percepiti dai medici per la libera professione intramuraria. Sanità24-IlSole24ore, 14 novembre 2022. Disponibile a: https://www.sanita24.ilsole24ore.com/art/lavoro-e-professione/2022-11-14/la-tassazione-compensi-percepiti-medici-la-libera-professione-intramuraria-085953.php?uuid=AEDVdpGC Ultimo accesso: Ultimo accesso: 01.02.2024
  • Legge 8 novembre 2012 , n. 189. Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 13 settembre 2012, n. 158, recante disposizioni urgenti per promuovere lo sviluppo del Paese mediante un più alto livello di tutela della salute (12G0212). Disponibile a: https://www.trovanorme.salute.gov.it/norme/dettaglioAtto?id=44328&completo=true Ultimo accesso: 01.02.2024
  • Legge 23 dicembre 1996, n. 662. Misure di razionalizzazione della finanza pubblica. (GU n.303 del 28-12-1996 – Suppl. Ordinario n. 233). Disponibile a: https://www.gazzettaufficiale.it/atto/vediMenuHTML?atto.dataPubblicazioneGazzetta=1996-12-28&atto.codiceRedazionale=096G0686&tipoSerie=serie_generale&tipoVigenza=originario Ultimo accesso: 01.04.2024
  • Ministero della Salute. Intramoenia, la nuova disciplina. Data di ultimo aggiornamento 3 dicembre 2021. Disponibile a: https://www.salute.gov.it/portale/professioniSanitarie/dettaglioContenutiProfessioniSanitarie.jsp?lingua=italiano&id=3310&area=qualita&menu=intramuraria Ultimo accesso: 01.02.2024
  • Ente Nazionale di Previdenza ed Assistenza dei Medici e degli Odontoiatri (ENPAM). Dalla laurea alla pensione. La guida completa per i medici dipendenti. Il Giornale della Previdenza, n° 2 − 2023. Disponibile a: https://www.enpam.it/wp-content/uploads/GdP_Guida_medici_dipendenti.pdf Ultimo accesso: 01.04.2024

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