
Partire bene con la partita IVA

Questo articolo ripercorre i passaggi fondamentali per l’acquisizione di un numero di partita IVA, “biglietto di ingresso” indispensabile per poter accedere al mondo della libera professione, in Italia e nell’Unione Europea.
Cos’è la partita IVA?
La partita IVA è una sequenza di 11 cifre che identifica univocamente un soggetto che esercita un’attività, di impresa e non, rilevante ai fini dell’imposizione fiscale indiretta (Imposta sul Valore Aggiunto). (1a)
Ogni soggetto fiscale dell’Unione Europea è riconoscibile dal suo numero di partita IVA, composto dalla sigla dello Stato di appartenenza (per es. IT per Italia) e da una sequenza alfanumerica o numerica, variabile da Stato a Stato. (1b)
Questo codice viene utilizzato per identificare le transazioni commerciali e fiscali di un’impresa o di un libero professionista, e per calcolare e versare le imposte dovute allo Stato. La partita IVA rappresenta quindi un elemento essenziale per la contabilità e la fiscalità delle imprese e dei liberi professionisti in Italia. (1a-1c)
Il numero di partita IVA assegnato al contribuente rimane invariato per tutto il periodo in cui si svolge l’attività. (1c)
È obbligatorio avere la partita IVA?
Sì. In effetti la partita IVA è una sorta di biglietto di ingresso nel mondo dell’attività libero-professionale dei medici e degli odontoiatri. Secondo l’Agenzia delle entrate un professionista iscritto a un Albo deve averla per esercitare, perché il suo lavoro in nessun caso può essere inteso come prestazione occasionale. Le uniche prestazioni per cui un medico può presentare una ritenuta d’acconto, senza fatturare, riguardano infatti la cessione di diritti d’autore per articoli o pubblicazioni scientifiche. (2)
Come si ottiene il numero di partita IVA?
Il numero di partita IVA è rilasciato dall’Ufficio dell’Agenzia delle entrate a cui viene richiesto, indipendentemente dal domicilio fiscale, al momento dell’apertura della posizione IVA. (1)
Per richiederla è necessario compilare il modello di inizio attività (AA9/12) (Figura 1), scaricabile dal sito www.agenziaentrate.gov.it (2)
Il modello deve essere presentato entro 30 giorni dalla data di inizio attività in duplice copia a un qualsiasi ufficio dell’Agenzia delle entrate o in copia singola per raccomandata. (2)
La valida alternativa, che accorcia i tempi, è quella di compilare e firmare digitalmente il modello e inviarlo via PEC (Posta Elettronica Certificata) alla competente Agenzia delle entrate. (2)

Figura 1 – Frontespizio del modello
Modalità di presentazione del modello AA9/12 (3)
- Tramite PEC specificando nell’oggetto “Dichiarazione di inizio attività”. Il modello può essere sottoscritto con firma digitale; nel caso sia sottoscritto con firma autografa, è necessario allegare una copia del documento di identità del soggetto che firma il modello. La richiesta può essere trasmessa ad una qualunque Direzione Provinciale. L’elenco degli indirizzi PEC è disponibile al seguente link. Le dichiarazioni si considerano presentate nel giorno in cui risultano spedite. L’attribuzione della Partita IVA verrà comunicata all’indirizzo PEC che è stato utilizzato per la trasmissione della richiesta.
- Di persona (o tramite persona muniti di delega) a un qualsiasi ufficio dell’Agenzia delle Entrate prenotando un appuntamento tramite la funzionalità Prenota un appuntamento
- Tramite raccomandata, allegando la copia di un documento d’identità del dichiarante in corso di validità, da inviare a un qualunque ufficio dell’Agenzia delle Entrate. Le dichiarazioni si considerano presentate nel giorno in cui risultano spe
dite.
N.B. È possibile (in autonomia o attraverso un intermediario delegato) predisporre il modello AA9/12 tramite il software messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate e poi inviarlo direttamente tramite un apposito servizio web disponibile nella propria area riservata. Per ulteriori dettagli “software di compilazione”.
Quanto costa aprire una partita IVA?
Aprire una partita IVA è totalmente gratuito. I modelli da compilare sono infatti disponibili sul sito dell’Agenzia delle Entrate. (4)
Ci sono però alcune spese che possono seguire la procedura di apertura. Facciamo qualche esempio: (4)
- potrebbe essere necessario chiedere supporto ad un CAF (Centro di Assistenza Fiscale) o a un commercialista per la compilazione dei modelli o per scegliere la tipologia di regime contabile da adottare;
- per i medici, come alcune altre professioni è inoltre obbligatoria l’iscrizione all’albo o alla Camera di Commercio (quindi al Registro delle Imprese) e questo comporta dei costi da sostenere.
Cos’è il codice Ateco?
Quando si apre la partita IVA è necessario comunicare il tipo di attività professionale svolto, che viene identificato con un codice Ateco. Si tratta della classificazione delle attività economiche anche per finalità di natura fiscale. (2)
A seconda dell’attività svolta, il codice Ateco è differente; ce n’è uno per i medici (86.22.01 “Prestazioni sanitarie svolte da chirurghi”) – più specificamente per gli studi di medicina generale (86.21.00) e per gli specialisti (86.22.09) – e uno per i dentisti (86.23.00 “Attività degli studi odontoiatrici”). Esistono codici anche per i centri di radioterapia, per i centri di dialisi, gli studi di omeopatia e di agopuntura e per i centri di medicina estetica. (2)
Quale regime fiscale scegliere?
Prima di aprire una partita IVA è necessario scegliere quale regime fiscale e contabile adottare per la propria attività e la forma giuridica. Tale scelta determinerà la tassazione, gli adempimenti fiscali, contabili e previdenziali. Al momento i regimi in vigore sono: ordinaria, semplificata e forfettaria (agevolata): (4)
- Il sistema ordinario è il regime più elaborato, che richiede una contabilità ben articolata e diversi registri. Con il sistema ordinario, la tassazione IRPEF si basa sugli scaglioni di reddito, mentre l’IVA viene applicata alle cessioni di beni o prestazioni di servizi. Questo regime è obbligatorio, oltre che per le società di capitali, per le società di persone (incluso il medico) che hanno ottenuto nell’anno precedente ricavi superiori a 500mila euro per le prestazioni di servizi e a 800mila euro per le altre attività.
- Il regime semplificato ha un’applicazione più facilitata rispetto alla precedente, prevede però le stesse imposte dell’ordinario. Inoltre riduce gli obblighi contabili per le attività che rientrano nei seguenti volume d’affari: entro 500mila euro di ricavi nell’ambito dei servizi; entro 800mila euro per le altre attività.
- Il regime agevolato o forfettario può essere adottato dalle persone fisiche esercenti attività d’impresa e di arti o professioni (incluso il medico). Per adottare il regime agevolato i ricavi o i compensi dell’anno precedente non devono superare gli 85mila euro. Per quanto riguarda la tassazione: è prevista un’imposta sostitutiva del 15% del reddito imponibile che per i primi 5 anni di attività si riduce al 5%; non ci sono obblighi di scritture contabili, di applicazione, liquidazione e versamento dell’IVA; non sono obbligatorie le ritenute d’acconto. Con la Legge di bilancio del 2023, è stata introdotta una “clausola antielusione” da 100mila euro, per la quale “il regime forfettario cessa di avere applicazione dall’anno stesso in cui i ricavi o i compensi percepiti sono superiori a 100.000 euro”.
Appena comincia a lavorare, un giovane medico ha quasi sempre i requisiti per poter accedere al regime forfettario (riservato a chi ha un tetto d’incasso annuo <85mila euro). (2)
Quali sono i vantaggi/svantaggi del regime fiscale forfettario e quali di quello ordinario?
Con il regime forfettario si applica un’unica imposta sul 78% dei compensi percepiti: del 5 per cento per i primi 5 anni di attività e del 15% a partire dal 6° anno. Con questo regime agevolato si ha il solo impegno di conservare le fatture, ma non è possibile detrarre le spese e si possono portare in deduzione solo i contributi previdenziali obbligatori. Viceversa con il regime ordinario si pagano imposte in maniera progressiva, con l’IRPEF che arriva anche fino al 43%, ma si possono fare tutte le detrazioni e deduzioni consentite: dalla tassa annuale di iscrizione all’ordine alla polizza RC professionale, dal riscatto di laurea all’auto, fino alla ristrutturazione della casa. (2)
Regime | Vantaggi | Svantaggi |
Forfettario | Imposta del 5% per i primi 5 anni di attività e del 15% a partire dal 6° anno sul 78% dei compensi percepiti. | Nessuna detrazione. Solo deduzione dei contributi previdenziali obbligatori. |
Ordinario | Si possono attuare tutte le detrazioni e le deduzioni consentite | Imposta progressiva, anche fino al 43%. |

L’autore
Redazione Vademedicum
Bibliografia
1a. Agenzia delle Entrate. Che cos’è – Iscrizione IVA. https://www.agenziaentrate.gov.it/portale/iva-regole-generali-aliquote-esenzioni-pagamento/infogen-iva-regole-generali-aliquote-esenzioni-pagamento-imprese
1b. Direttiva 2006/112/CE del Consiglio, del 28 novembre 2006, sul sistema comune d’imposta sul valore aggiunto (riordinamento) – Articolo 215. EUR-Lex – Council Directive 2006/112/EC – consolidated version
1c. Agenzia delle Entrate. Istruzioni per la compilazione del modello AA9/12 https://www.agenziaentrate.gov.it/portale/documents/20143/6020466/AA9_12+istruzioni_2024.pdf/3447f8ab-0055-ec13-b96e-9d0ef6d3e3a6?t=1711542402670
2. ENPAM (Ente di Previdenza e Assistenza dei Medici e degli odontoiatri). Dalla laurea alla pensione. Guida liberi professionisti. Le guide del giornale della previdenza. Supplemento al N.3 del 16/05/2024 del Giornale della Previdenza dei Medici e degli Odontoiatri.
3. Agenzia delle Entrate. Richiesta apertura, variazione e chiusura Partita Iva (Persone fisiche). Come aprire una partita IVA. https://www.agenziaentrate.gov.it/portale/schede/istanze/aa9_11-apertura-variazione-chiusura-pf/quando-utilizzare
4. Confcommercio. Guida all’apertura della Partita IVA. 20/03/2024. https://www.confcommercio.it/-/partita-iva