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Il sostituto: come sceglierlo, come istruirlo

Il sostituto: come sceglierlo, come istruirlo

Come scegliere il sostituto? E come prepararlo affinché possa svolgere al meglio il suo lavoro? Questo articolo offre alcuni consigli pratici e aspetti tecnici per affrontare questi delicati passaggi.

Data di pubblicazione: 25 luglio 2019

Per un medico di medicina generale la ricerca di un sostituto è spesso sinonimo di “breve periodo di riposo” o “meriate vacanze”. Dovrebbe pertanto essere un momento accompagnato da un sospiro di sollievo, tuttavia comporta spesso anche alcune apprensioni. Chi svolge questa professione da tempo è infatti consapevole che buona parte dell’andamento del lavoro, fatti salvi gli obblighi basilari definiti dalla Convenzione, è strutturato secondo proprie preferenze e valutazioni; ciò vuol dire che ciascun ambulatorio ha comunque delle regole proprie, talvolta scritte in bacheca ma spesso semplicemente tramandate per tradizione orale, definite dal singolo medico di medicina generale. A volte si tratta di norme basilari del vivere civile (“in sala d’attesa si prega di fare silenzio”), a volte di estemporanee avvertenze (“attenzione, la tapparella è rotta!”), a volte persino di piccole “confidenze” del medico stesso (“per eventuali regali di Natale, vi ricordo che sono astemio”). A tale riguardo, avventurandosi nelle sale d’attesa dei medici di medicina generale, si può raccogliere una ricca antologia di avvisi e note, spesso non privi di curiosità e ironia.

Preparare una check-list

Affidare quindi i propri assistiti a un Collega pone  la possibilità che si crei una discontinuità nelle consuetudini organizzative, con conseguenti possibili disagi e attriti tra medico e pazienti. Inoltre, pur sapendo che il Collega possiede per legge tutti i requisiti per la sostituzione, rimane sempre il dubbio che tali capacità si confermino nella realtà dei fatti, sia negli aspetti professionali sia in quelli delle relazioni umane. Si insinua quindi il terrore, nel medico titolare, di tornare in ambulatorio dopo il periodo di sostituzione e subire dai propri assistiti un pellegrinaggio di lamentele, richieste di verifica dell’operato del Collega o dubbi irrisolti. Infine, va considerata la predisposizione tecnologica: saprà il sostituto barcamenarsi nella navigazione del mio software di cartella clinica, con annessi e connessi?

A tale riguardo, il consiglio è quello di preparare una sorta di check-list scritta con le istruzioni da fornire al sostituto (solitamente è sufficiente una pagina). In essa vengono ripercorse per punti le piccole procedure quotidiane (ritirare la posta, ascoltare la segreteria telefonica, accendere l’aria condizionata ecc.); le indicazioni su dove si trovano materiali di cartoleria e di medicazione, medicinali, ricettari ecc.; le eventuali personali “consuetudini” (“accogliere il paziente, aprendogli la porta e porgendogli la sedia…”); i dettagli sugli aspetti tecnologici nell’uso del computer e del software della cartella clinica; i propri recapiti. Sarà quindi opportuno che – se il sostituto è “nuovo” – venga ricevuto qualche tempo prima del periodo di sostituzione, per ripercorrere con lui la check-list, rispondendo così puntualmente a eventuali dubbi.

 

Al momento del passaggio delle consegne, lasciare la propria scrivania il più possibile sgombra e ordinata, mettendo in evidenza la suddetta check-list ed eventuali piccoli pro-memoria. Sarebbe infine carino – qualora si possieda un frigorifero – lasciare qualche piccolo genere di conforto e bevande fresche a disposizione del Collega.

Si procede con la ricerca

Stabilite le materie di esame (adattabilità alle consuetudini del proprio ambulatorio, capacità professionali, umane e tecnologiche) si parte con la ricerca dei candidati.

 

Solitamente ci si affida al passaparola di altri Colleghi titolari, che spesso conservano gelosamente i nominativi dei loro “prediletti”. In tal caso è infatti più facile avere referenze sui suddetti requisiti. Una strada alternativa è quella di avere suggerimenti dagli Informatori Scientifici del Farmaco (ISF) che, come vere e proprie api impollinatrici, raccolgono dai vari ambulatori molte informazioni preziose, anche di questo tipo. Se anche la strada ISF si fa impervia, non rimane che l’accesso a liste reperibili presso organizzazioni sindacali o ordine dei medici. Tuttavia, in tale caso, ci si dovrà armare di santa pazienza, organizzando i nominativi da selezionare per distanza dal proprio ambulatorio, anzianità del Collega, eventuale specializzazione ecc. Inizieranno quindi i sondaggi telefonici per avere conferma della disponibilità del Collega e una prima idea della sintonia con i propri desiderata.

Un Collega prezioso

Un tempo, l’offerta di Colleghi sostituti era molto ampia. Adesso, con i vincoli legati alla frequenza e alla retribuzione dei corsi di Specializzazione, il numero dei medici disponibili si è ridotto. Sono ovviamente ancora meno i Colleghi con una esperienza pluriennale nelle sostituzioni. Va infatti considerato che questa particolare carriera ha solitamente una “breve vita”, essendo spesso svolta per tempi brevi, come preludio a una propria titolarità di Convenzione o come fase di attesa, prima di intraprendere altre vie nella professione medica. Tutto ciò per giungere alla conclusione, che nonostante la ricerca del “sostituto modello” sia spesso ardua, conviene non affezionarsi troppo, perché presto ci lascerà.

A tale riguardo, appare sicuramente più semplice (e ideale) la condizione di due medici associati, entrambi titolari di Convenzione, che si scambiano periodi di reciproca sostituzione. Il beneficio si estenderà anche agli assistiti, che potranno godere di una maggiore continuità di assistenza anche durante i periodi di assenza del proprio medico, abituandosi a relazionarsi con il medesimo sostituto. Anche per tale motivo, è sempre più auspicabile che i Colleghi si associno tra loro, secondo le varie modalità previste dall’Accordo Collettivo Nazionale (ACN).

Gli aspetti formali della sostituzione

Tralasciando le modalità di retribuzione del sostituto (trattate in un altro articolo), estrapoliamo dall’articolo 37 dell’ACN, con piccoli adattamenti, i principali aspetti formali della sostituzione.

 

Il medico titolare:

  • deve comunicare alla competente Azienda entro il 4° giorno dall’inizio della sostituzione, il nominativo del Collega che lo sostituisce qualora la sostituzione si protragga per oltre 3 giorni consecutivi.
  • deve avere cura di scegliere per i propri assistiti un medico che garantisca un adeguato livello di qualità professionale.
  • deve provvedere a informare i propri assistiti sulla durata, sulle modalità della sostituzione e sul sostituto.
  • se non riesce ad assicurare la propria sostituzione, deve tempestivamente informarne l’Azienda, la quale provvederà a designare il sostituto prioritariamente tra i medici inseriti nella graduatoria di cui all’art. 15.

Il medico sostituto:

  • ove possibile, deve avere i requisiti per accedere alla graduatoria della medicina generale
  • all’atto dell’incarico di sostituzione, si assume le responsabilità professionali inerenti tutte le attività previste dall’ACN, garantendo l’attività assistenziale secondo le modalità organizzative e standard assistenziale dello studio dove opererà

non può acquisire scelte del medico titolare durante la sostituzione.

L’autore

Dr. Pierluigi Diano

Pneumologo e Medico di Medicina Generale

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