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Il poster scientifico – La scrittura efficace

Il poster scientifico – La scrittura efficace

Data di pubblicazione: 3 novembre 2023

Nella comunicazione scientifica scritta le informazioni che vendono trasmesse devono essere supportate da dati ed evidenze – frutto di una metodologia valida, riconosciuta e riproducibile – e presentate in modo efficace. Un poster ben realizzato è una combinazione di scienza ed arte, in particolare, un layout accattivante può essere di enorme contributo nel comunicare dati scientifici. 

Il poster scientifico è una presentazione statica che descrive e illustra in sintesi un progetto di ricerca ed i suoi risultati e in genere viene presentato durante congressi e convegni all’interno di sessione dedicata. La differenza tra un poster e una presentazione orale è che si lascia al poster il compito di “parlare”: il materiale presentato deve contenere l’essenza di ciò che si vuole comunicare. Infatti, tra gli errori più comuni nel creare un poster c’è quello di comunicare “troppo”, di dare troppe informazioni.

Impatto visivo

La caratteristica peculiare di un poster è l’impatto visivo. Si è stimato che si hanno a disposizione solo 11 secondi per attirare l’attenzione e 10 minuti per la lettura completa del lavoro. Il disordine grafico e la confusione sono da considerare gravi errori di progettazione.

Un buon poster scientifico deve essere:
• sintetico, con una struttura chiara e ben organizzata;
• semplice da comprendere anche in assenza dell’autore;
• leggibile da almeno due metri di distanza;
• gradevole esteticamente;
• dibattibile in meno di 10 minuti.

Vantaggi e potenziali limiti del poster congressuale

Vantaggi:
• permette una lettura rapida;
• esprime velocemente l’essenziale;
• favorisce la discussione sugli argomenti considerati tra le persone che hanno svolto il lavoro ed altri colleghi potenzialmente interessati alla ricerca;
• evidenzia in poco tempo cosa c’è di nuovo: un poster offre più informazioni di un colloquio informale;
• valorizza le immagini, se di buona qualità

Potenziali limiti:

• potrebbe non riportare fedelmente tutti i risultati dello studio;
• potrebbe riferire i dati in modo incompleto, a causa dello spazio limitato;
• potrebbe forzare il linguaggio, distorcendolo;
• potrebbe dare eccessiva enfasi a grafici mal eseguiti o ridondanti di dati;
• potrebbe risultare di scomoda lettura.

Se ben realizzato, il poster può essere un’esperienza particolarmente gratificante. Il poster viene esposto in un’area dedicata e vi rimane per il tempo stabilito dal comitato scientifico del congresso, che fissa l’orario in cui l’autore dovrà rimanere nella propria postazione espositiva per illustrare il poster ai congressisti interessati. Il lavoro sarà giudicato sia per il contenuto sia per la presentazione grafica.

I contenuti del poster

Nella progettazione ed elaborazione del poster ci si deve porre in maniera prioritaria una domanda: “Qual è il messaggio che voglio trasmettere?”.

Il primo passo è quello di elaborare un abstract ben strutturato del lavoro. L’abstract rappresenterà la traccia per il poster. La sua efficacia è determinata dalla chiarezza del messaggio trasmesso, che dovrà sintetizzare i risultati dello studio.
Un abstract suddiviso in sezioni ben delineate renderà la creazione del poster più semplice e più efficace, guadagnando in chiarezza per il lettore o per l’audience. Bisogna infatti considerare che il pubblico presente ai congressi può avere un background variegato. Per esempio, alcuni colleghi potranno essere esperti sull’argomento presentato nel poster, ma non altrettanto confidenti con i metodi utilizzati e viceversa. Questo può avvenire se l’approccio metodologico è particolarmente innovativo o presuppone l’utilizzo di strumentazioni all’avanguardia che in molti potrebbero non conoscere in modo approfondito.
Di solito, il progetto di ricerca deve essere riassunto in 200-300 parole, con molta cautela nella presentazione dei risultati, soprattutto laddove analisi e interpretazioni debbano ancora essere ultimate.
Per la costruzione dell’abstract e conseguentemente del poster, i contenuti possono seguire lo standard denominato IMRAD (Introduction, Methods, Results and Discussion), costituito da quattro passaggi.

  1. Introduction – Introduzione
  2. Methods – Materiali e metodi
  3. Results – Risultati
  4. Discussion – Discussione

Le prime due fasi descrivono lo scopo dello studio ed il metodo utilizzato per lo svolgimento. La successiva – concisa, esaustiva ed eventualmente supportata da grafici – descrive i risultati. L’ultima fornisce le conclusioni.
È stata proposta per la suddivisione in sezione dei contenuti di un abstract anche un’altra struttura. Invece dell’IMRAD, il [B]OMRAC, ossia: Background (opzionale), Objective, Methods, Results and Conclusions.
Se si utilizza questa seconda struttura, è bene includere la sezione del Background solo se assolutamente necessario, nel qual caso è bene sfruttare questa sezione per contestualizzare i temi centrali del poster.
In generale, bisogna utilizzare una equilibrata e chiara combinazione di brevi blocchi di testo, immagini e grafici, eliminando i dettagli inutili e le parti non strettamente essenziali servirà a comunicare in maniera efficace i risultati del proprio lavoro.

Impaginazione del poster

Impatto visivo

La caratteristica peculiare di un poster è l’impatto visivo. Si è stimato che si hanno a disposizione solo 11 secondi per attirare l’attenzione e 10 minuti per la lettura completa del lavoro. Il disordine grafico e la confusione sono da considerarsi gravi errori di progettazione.

Le misure

Misure e orientamento dei poster vengono sempre comunicate dall’organizzazione che li deciderà in base agli spazi e ai supporti di affissione disponibili.  È quindi importante non solo informarsi sulle misure ammesse, ma anche attenervisi strettamente. Se il poster è troppo grande si rischia di non poterlo esporre, se troppo piccolo che non venga notato tra le centinaia di poster esposti. Va chiesto agli organizzatori anche se il poster deve essere stampato in formato verticale o landscape (orizzontale).

USA (pollici) EU (cm)
36×48 42×60 48×48 91×122 A0
36×56 42×72 48×72 70×100 A1
36×60 42×90 48×96 100×140 A3
36×72 44×44 40×30 100×100
36×96 30×40 100×200

 

Il layout

I poster per loro natura comunicano con immediatezza, quindi gli elementi grafici dovrebbero essere organizzati in una struttura con sezioni distinte e ben distinguibili, ma allo stesso tempo, l’aspetto generale dovrebbe dare un senso di armonia. Per creare una struttura coesa ed organizzata, che renda il poster leggibile è importante:

Dividere la pagina in riquadri che andranno ad ospitare le diverse sezioni ed inserire sufficiente spazio bianco tra essi. Non riempire tutto lo spazio a disposizione, ma lasciare sufficiente spazio vuoto nei bordi del poster e tra le diverse sezioni del poster.

Distribuire la successione delle informazioni in colonne secondo l’ordine naturale di lettura, che va dall’alto verso il basso e da destra verso sinistra (Dimensione e numero delle colonne dipendono dal font usato e dal contenuto da inserire).

Aiutare il lettore a individuare la successione delle informazioni raggruppando dati e informazioni correlate in sezioni delimitate da bordi e/o colori diversi.

Lo spazio all’interno del poster va dedicato principalmente a immagini e grafici (40%) mentre il testo andrebbe limitato a 500 parole. Un espediente per ridurre la quantità di parole è di ricorrere ai punti elenco anziché articolare il testo in paragrafi.

Il titolo va sempre nella parte superiore e abitualmente si scrive in minuscolo con le iniziali dei sostantivi in maiuscolo. Autori, affiliazione e indirizzo vanno posti subito sotto il titolo. L’affiliazione ed eventuale indirizzo vanno inseriti tra parentesi e separati da virgole subito dopo il nome dell’autore. Esattamente come avviene per l’articolo si individuano come autori tutte le persone che hanno contribuito tecnicamente o intellettualmente e in modo rilevante alla ricerca. È consuetudine sottolineare il nome della persona che presenterà il poster e a seguire indicare i nomi dei coautori separati da una virgola

I caratteri

I poster devono essere leggibili da circa due metri di distanza, normalmente per poster di dimensioni standard (70 x 100) si usano caratteri che vanno da un minimo di 18 pt. per le didascalie a un massimo di 120 pt. per i titoli.

Queste misure, tuttavia sono indicative, perché font diversi – a parità di dimensione – hanno altezze diverse. Prima di impostare il lavoro è sempre consigliabile fare una prova stampando uno stesso testo in tre dimensioni diverse (28, 48, e 60 pt.); appendere poi i fogli al muro e osservarli da diverse distanze per verificarne il grado di leggibilità.

Una volta decisa la grandezza dei font di titoli, sottotitoli, corpo del testo e didascalie, questa va sempre mantenuta in tutto il poster. La grandezza di un font, infatti, guida la lettura e se si riduce il font di una sezione di testo, semplicemente perché si ha bisogno di più spazio, oltre a rendere la grafica disomogenea, si rischia di far apparire ciò che si è scritto con un carattere più piccolo come meno importante o separato dal contesto.

Per titoli e testo si possono usare due font diversi, le combinazioni di font più comuni sono date – rispettivamente per titoli e testo – da Arial/ Verdana, Cambria/Calibri, Helvetica/Garamond. Si può scegliere la combinazione preferita l’importante è non usare mai più di due font nello stesso poster, e soprattutto nello stesso testo.

Non solo la grandezza del font è importante, ma anche il tipo. La grafica di un carattere può influenzare il modo in cui leggiamo e può trasmettere un senso di affidabilità o, al contrario, di sfiducia. I caratteri informali, come il Comic, danno un aspetto amatoriale e poco professionale al documento, meglio utilizzare caratteri formali o neutri, come Arial, Calibri o Verdana. È inoltre utile sapere che:

  • I caratteri sans serif (senza grazie) sono più leggibili da lontano rispetto a quelli con grazie. Sono font del primo tipo Calibri, Trebuchet, Verdana, Arial e font del secondo tipo Times New Roman, Bodoni, Garamond, Minion.
  • I caratteri ombreggiatisottolineati o in corsivo non andrebbero mai usati perché rendono il testo poco leggibile da lontano.
  • Le parole in lettere maiuscole sono ammesse solo per i titoli e sottotitoli delle sezioni e non nel corpo del testo, fatta eccezione per sigle e acronimi.
  • Il grassetto si può utilizzare per evidenziare i titoli delle diverse sezioni o i sottotitoli, non è necessario invece per il titolo del poster che è già messo in evidenza da un font molto grande. A volte il grassetto viene utilizzato anche per evidenziare delle singole parole chiave all’interno del testo, ma ne va evitata l’applicazione a intere frasi.

L’allineamento

Il testo dovrebbe essere sempre allineato a sinistra, questo per offrire all’occhio un naturale aggancio per la lettura, sia esso all’interno di un paragrafo o in una tabella. Fanno eccezione le cifre, che nelle tabelle vanno allineate a destra, o sulla virgola prima dei decimali.

Gli allineamenti “centrato” e “giustificato” invece vanno sempre evitati perché rendono poco agevole la lettura.

I colori

Il colore è uno degli strumenti comunicativi più importanti. Influenza il modo in cui le persone percepiscono le relazioni tra i dati. Se una buona scelta cromatica può attirare l’attenzione sul poster e favorirne la lettura, un’abbondanza di colore, uno scarso contrasto tra sfondo e testo o toni male assortiti possono contribuire a distoglierla e a rendere difficoltosa la lettura o addirittura impedirla. Quindi il primo passo da fare è assicurarsi che le combinazioni di colore di primo piano e di sfondo di tutti gli elementi forniscano un ottimo contrasto.

Il primo colore da selezionare è quello di sfondo perché è l’aerea più estesa e determinerà l’aspetto complessivo del poster.

Gli altri due (massimo tre) colori – da utilizzare per titoli e grafici – possono essere scelti partendo dal colore dominante delle immagini da inserire nel poster, o da quelli del logo dell’istituto di affiliazione e combinandoli come segue:

  • I colori tono su tono (monocromatici) funzionano bene insieme perché danno un aspetto professionale al poster, ma se hanno una gradazione troppo simile potrebbero non offrire sufficiente contrasto. Una delle combinazioni di colori monocromatici più usata è:
  • I colori complementari sono quelli che si trovano sui lati opposti della ruota dei colori. Quando sono usati insieme creano un ottimo contrasto e danno vivacità al poster soprattutto se utilizzati a piena saturazione. Tra le coppie di colori complementari va scartato il rosso-verde poco visibile ai daltonici.
  • I colori analoghi sono tre colori posizionati l’uno accanto all’altro sulla ruota dei colori. Offrono abbinamenti armoniosi, ma non sempre un contrasto ottimale.
  • Lo schema di colori triadico utilizza tre colori equidistanti attorno alla ruota dei colori. Sono colori che permettono di ottenere un alto grado di contrasto e vanno attentamente bilanciati. Se i colori sembrano troppo luminosi, utilizzare saturazioni più basse.

Per quanto riguarda le sezioni di testo, il contrasto migliore è offerto dal testo nero su sfondo bianco che risulta sempre leggibile quali che siano le condizioni di luce, fa risaltare i contenuti, esalta la grafica e permette di leggere agevolmente il contenuto. Al contrario il testo su sfondi colorati è molto più difficile da leggere soprattutto se i caratteri sono piccoli o ravvicinati. Anche se su schermo un testo bianco su sfondo scuro può apparire ben leggibile, non è detto che una volta stampato il risultato sia lo stesso. Per lo stesso motivo è sconsigliato l’uso di colori sfumati per lo sfondo del poster o delle singole sezioni e l’inserimento di immagini come sfondo.

Non bisogna infine dimenticare che una percentuale significativa della popolazione ha difficoltà visive di vario tipo e può non riuscire a distinguere bene testi su sfondi colorati anche se sono di colore neutro o pastello.

Le immagini

Le immagini, siano esse fotografie o grafici, vanno sempre importante in alta risoluzione per garantire un buon risultato in fase di stampa, anche se ciò appesantisce notevolmente il file. Il formato immagine suggerito è .PNG, ma si possono utilizzare anche immagini in formato .JPG.  Da evitare invece i formati immagine non comuni (es. EPS) perché potrebbero non dare la resa desiderata.

I software

Oltre al classico Power Point, diversi programmi possono contribuire a ottimizzare la realizzazione grafica di un poster, per esempio, i seguenti:
• Publisher
• GIMP
• Pixlr
• Canva

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L’autore

Dr.ssa Cristina Rigutto

Esperta in marketing, comunicazione e media digitali.
Autrice di libri sulla comunicazione della scienza e relatore in convegni internazionali sulla comunicazione.

Bibliografia

Data ultimo accesso 14.10.2022

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