
Anche un medico privato può redigere il certificato di malattia?

Questo articolo ha l’obiettivo di sfatare alcuni “miti” sulla redazione dei certificati di malattia. Come molti pensano, non si tratta infatti una competenza esclusiva dei medici di medicina generale…
Cos’è il certificato di malattia?
È una certificazione di inabilità al lavoro che riguarda i lavoratori sia pubblici sia privati e – come descritto nelle FAQ (Frequently Asked Questions, Domande frequenti) elaborate dal Ministero di Economia e Finanza sul Sistema Tessera Sanitaria – si compone essenzialmente di 2 parti: (1)
- prima parte: certificato di malattia con la diagnosi; è la copia per il lavoratore
- seconda parte: attestato di malattia (senza la diagnosi); è la copia che va trasmessa al datore di lavoro
Quali sono i requisiti essenziali per redigere un certificato di malattia?
L’ENPAM (Ente di Previdenza e Assistenza dei Medici e degli odontoiatri), ha dettagliatamente risposto a questo tipo di quesiti, attraverso una serie di “guide”, allegate al “Giornale della Previdenza dei Medici e degli Odontoiatri”.
Nel caso in questione, l’ENPAM ricorda che per tutti i medici è necessaria l’iscrizione al sistema Tessera Sanitaria per poter rilasciare certificati di malattia o fare prescrizioni in formato elettronico, oltre che per poter svolgere una serie di adempimenti che sono di stretta competenza dei medici che lavorano in convenzione con il SSN (Servizio Sanitario Nazionale). (2)
Chi non lavora in convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale può richiedere le credenziali direttamente dal portale del sistema TS e le riceverà al proprio indirizzo PEC (Posta Elettronica Certificata), oppure può rivolgersi all’Ordine di appartenenza. (2)
Una volta registrati al servizio, i medici possono accedere al sistema TS con le proprie credenziali oppure con una apposita smart card. (2)
Funzionalità del sistema TS (2)
Il sistema Tessera Sanitaria permette di tracciare tempestivamente tutte le fasi delle prescrizioni e offre numerose funzionalità per i medici, tra cui:
-
- certificati di malattia
- ricetta elettronica
- accesso a tessera sanitaria e fascicolo sanitario elettronico (FSE) degli assistiti
- anagrafe nazionale degli assistiti (ANA)
- spese sanitarie
- esenzioni sanitarie per reddito
- piani terapeutici
Chi può redigere il certificato di malattia?
Come evidenziato nella guida ENPAM “Dalla laurea alla pensione. Medici di famiglia, di continuità assistenziale e pediatri di libera scelta”, la redazione del certificato di malattia e dell’attestato di malattia (ovvero il certificato di malattia senza l’esplicitazione della diagnosi) spetta al medico o all’odontoiatra che ha in cura il paziente. (2)
Ogni medico che emette una prognosi è tenuto all’invio telematico del certificato di malattia con il sistema Tessera Sanitaria. (2)
- Per i lavoratori del privato non ci sono limitazioni, mentre le certificazioni rilasciate ai dipendenti pubblici sono regolate dall’art. 55 septies del D.Lgs 165/2001. (2)
- Per i lavoratori dipendenti pubblici: (2)
- se l’inabilità comporta un’assenza dal lavoro per un periodo inferiore a 10 giorni, il certificato può essere trasmesso anche dal libero professionista (compreso l’odontoiatra), oltre che dal medico ospedaliero o dal medico di medicina generale
- per periodi più lunghi oppure oltre il secondo evento di malattia nel corso dell’anno, il certificato può essere trasmesso solo da una struttura pubblica o da un medico convenzionato con il SSN. Per una visione riassuntiva, vedi Tabella 1.
Tabella 1 – Assenze dal lavoro per malattia se il paziente è dipendente pubblico (2)
Tipo di assenza | Prognosi | Chi invia il certificato all’INPS |
Prima-seconda assenza nel corso dell’anno solare | Periodo <10 giorni | Il medico o l’odontoiatra che ha in cura il paziente:
· Specialista ambulatoriale · Medico di medicina generale · Ospedaliero (incluso il medico del pronto soccorso) · Libero professionista |
Periodo ≥10 giorni | Il medico che lavora presso una struttura pubblica o in convenzione (ospedaliero, medico di medicina generale, specialista ambulatoriale) | |
Terza assenza nel corso dell’anno |
Qualsiasi periodo | Il medico che lavora presso una struttura pubblica o in convenzione (ospedaliero, medico di medicina generale, specialista ambulatoriale) |
Per quanto riguarda l’infortunio professionale, non ci sono restrizioni: l’invio telematico del certificato all’INAIL spetta al primo medico che interviene sul soggetto infortunato (per es. medico del pronto soccorso). (2)
Alcuni aspetti “tecnici” sulla compilazione del certificato di malattia:
Riportiamo qui di seguito le principali informazioni sulle date di rilascio, inizio prognosi e fine prognosi: (1)
- tutte le date vengono riportate nel formato gg/mm/aaaa
- la data di rilascio può essere quella odierna o, al massimo, del giorno precedente
- la data di inizio malattia può essere quella odierna o una data nel passato
- la data di fine prognosi di un singolo certificato può essere al massimo di 3 mesi solari, rispetto alla data di rilascio
- Se il lavoratore va dal medico il lunedì e dichiara di essere malato dal venerdì precedente ci sono due possibilità:
- se il lavoratore è ancora malato di lunedì allora si può fare il certificato con data inizio il venerdì precedente
- se invece il lavoratore non è più malato, NON è possibile fare il certificato di malattia, perché il medico non può constatare la malattia e non ha modo di sapere se il lavoratore è stato malato solo il venerdì. In questo caso il lavoratore sarebbe dovuto andare dal medico il venerdì stesso oppure di sabato dalla guardia medica.
Conferma del corretto invio del certificato
Il Ministero di Economia e Finanza specifica che l’invio corretto del certificato è confermato dalla restituzione di un numero di protocollo, che assicura che il certificato sia stato inviato e che l’INPS lo abbia ricevuto. (1)
Medici fiscali: per un ulteriore accertamento dell’assenza per malattia (2)
I medici fiscali sono liberi professionisti convenzionati con l’INPS per l’accertamento medico-legale delle assenze di malattia dei lavoratori pubblici e privati. La loro attività comprende, oltre alla visita domiciliare, quella ambulatoriale per i lavoratori che non risultavano presenti al momento dell’accertamento presso il loro domicilio.
Per lavorare come medico fiscale sono sufficienti la laurea e l’iscrizione all’Ordine. È inoltre necessario fare domanda per essere inseriti nelle liste regionali INPS con incarichi assegnati dalle sedi provinciali.

L’autore
Redazione Vademedicum
Bibliografia
- Ministero di Economia e Finanza. Sistema Tessera Sanitaria. FAQ. https://sistemats1.sanita.finanze.it/portale/certificati-di-malattia-faq
- ENPAM (Ente di Previdenza e Assistenza dei Medici e degli odontoiatri). Dalla laurea alla p Medici di famiglia,
di continuità assistenziale e pediatri di libera scelta. Le guide del giornale della previdenza. Supplemento al N.5 del 24/09/2024 del Giornale della Previdenza dei Medici e degli Odontoiatri.