
La nutrizione nel paziente oncologico
La nutrizione nel paziente oncologico รจ un aspetto di cruciale importanza e tuttavia poco dibattuto in ambito assistenziale. Vuoti formativi, carenza di figure professionali e reti territoriali sono solo alcuni degli ostacoli alla diffusione di una corretta presa in carico nutrizionale del paziente. Passeremo in rassegna le dimensioni del problema, le cause ed i possibili approcci teorici e pratici, alla luce delle piรน evidenti raccomandazioni scientifiche e ministeriali.

Data di pubblicazione: 16 settembre 2019
Impatto della malnutrizione nelle malattie oncologiche
Nonostante i numerosi progressi realizzati nella cura del cancro, la gestione dello stato nutrizionale nei pazienti oncologici rimane a oggi un problema ancora aperto.

I pazienti affetti da cancro sono particolarmente a rischio di malnutrizione, non soltanto per lโimpatto della malattia sullo stato nutrizionale giร alla diagnosi, ma anche a causa dei potenziali eventi avversi delle terapie (chirurgia, radio o chemioterapia) su organi o apparati. Si stima che fino al 20% dei decessi tra i pazienti affetti da neoplasia sia da attribuire alle conseguenze della malnutrizione piuttosto che alla patologia in sรฉ. In termini piรน generali la perdita di peso – e in particolare di massa muscolare- รจ associata significativamente a ridotta risposta immunitaria con conseguente aumentata suscettibilitร ad infezioni, tossicitร ai trattamenti, complicanze post-operatorie, aumento della degenza ospedaliera, stress psicofisico, ridotta qualitร di vita e aumentata mortalitร . Accanto alle conseguenze per il singolo paziente e la sua famiglia, lo stato di malnutrizione รจ associato a un incremento della spesa pubblica in termini di maggiori costi ospedalieri (giornate di degenza e gestione delle complicanze) e ulteriori costi indiretti.
Prevalenza della malnutrizione in accordo al tipo di cancro
La prevalenza della malnutrizione nei pazienti affetti da tumore varia dal 20% al 70% con differenze correlate allโetร del paziente, al tipo di cancro e alla stadiazione. Le neoplasie a piรน alta prevalenza sono quelle del distretto gastrointestinale โ soprattutto a carico di pancreas (72%), esofago (69%), stomaco (67%) โ a causa del ruolo cruciale di tale apparato nella assunzione ed assorbimento dei nutrienti-ย seguite dalle neoplasie del distretto testa-collo (57%) e dai linfomi non-Hodgkin (31%). In tali condizioni la malnutrizione โper difettoโ rappresenta la causa principale di perdita di massa muscolare con conseguente aumento di morbilitร , mortalitร e tossicitร da chemioterapia. Dโaltro canto, altri tipi di neoplasia, come quella mammaria, sono associate a malnutrizione โper eccessoโ (sovrappeso, obesitร ) a causa della tipologia di chemioterapia adottata, con conseguente rischio di sindrome metabolica e aumentato rischio di recidiva.
Un approccio insufficiente
Sebbene lโimpatto della malnutrizione sia riconosciuto a livello internazionale nella letteratura scientifica, lโeffetto traslazionale di tale evidenza nella pratica clinica non รจ del tutto soddisfacente. Ciรฒ accade da una parte per un mancato riconoscimento dello stato di malnutrizione in sรฉ, dallโaltra per mancanza di interventi necessari alla corretta gestione di tale condizione clinica. Inoltre, anche qualora i medici riconoscano e mettano in pratica iniziative di recupero dello stato nutrizionale, il vantaggio acquisito rischia di perdersi nel tempo per una scarsa integrazione con le diverse figure professionali nelle varie tappe della presa in carico. Di conseguenza spesso il peso della gestione nutrizionale ricade sulla famiglia, o sul singolo paziente.
Fisiopatologia della malnutrizione nel cancro
La malnutrizione per difetto nel paziente oncologico (disease related malnutrition, DRM) รจ un processo multifattoriale sostenuto da diversi fattori quali lโaumentato dispendio energetico e proteico, la riduzione dellโintakeย calorico, la riduzione dello stimolo anabolico, il ridotto assorbimento.
A livello generale, lโaumento della risposta infiammatoria sistemica alla neoplasia, sostenuta anche dal rilascio di citochine infiammatorie dal tumore (IL-1, IL-6, TNF alfa) determina una progressiva diminuzione dellโappetito per azione sul sistema neuroendocrino, con conseguente anoressia. Allo stesso modo lโincremento dello stato infiammatorio produce un effetto catabolico sia sulla massa magra (proteolisi, insulino-resistenza) che sui depositi di massa grassa (lipolisi e ridotta lipogenesi) (Figura 1)

Figura 1: Fisiopatologia della malnutrizione in presenza di neoplasia. Figura tratta da J. Arends et al. Clinical Nutrition, 2017
Lโelevato dispendio energetico basale (resting energy expenditure, REE), sostenuto dallo stato infiammatorio, influisce sulla spesa energetica totale (total energy expenditure, TEE) creando una situazione di bilancio negativo con conseguente deplezione delle scorte energetiche, provenienti essenzialmente dalle proteine strutturali presenti nel muscolo scheletrico e dai depositi di grasso.
A livello specifico, un ulteriore impatto negativo sullo stato nutrizionale รจ dato dal tipo di neoplasia e dalla sua localizzazione negli organi, per infiltrazione od ostruzione. Al contempo, il tipo terapia adottato puรฒ contribuire ad aggravare lo stato di malnutrizione. Interventi chirurgici con alterazione di tratti anatomici del tratto gastrointestinale possono portare a riduzione dellโassorbimento di macro o micronutrienti; terapie radianti possono contribuire a malassorbimento, xerostomia, odinofagia; alcuni schemi chemioterapici comportano nausea, disgeusia, dolore addominale e diarrea con conseguente riduzione dellโintroito o dellโassorbimento di nutrienti.ย Si innesta in tal modo un quadro di pre-cachessia che inevitabilmente porta alla sarcopenia e alla cachessia refrattaria. In questโultimo stato qualsiasi tipo di intervento nutrizionale risulta inefficace.
Valutazione dello stato nutrizionale
Per sopperire alla necessitร di una adeguata gestione nutrizionale, tutte le linee guida delle societร scientifiche di nutrizione propongono un approccio multi-step, partendo dalloย screening nutrizionaleย dei pazienti affetti da neoplasia, al fine di individuare i soggetti โa rischioโ di sviluppare malnutrizione. Gli strumenti diย screeningย sono di facile applicazione nella pratica clinica, basandosi principalmente sullโentitร e sulla velocitร della perdita di peso, sullโindice di massa corporea (IMC o body mass index, BMI) e sulla riduzione dellโintroito alimentare; sono inoltre facilmente disponibili sul web e utilizzabili da tutti. Tra i metodi validati vi sono ilย Nutritional Risk Screeningย 2002 (NRS-2002), ilย Malnutrition Universal Screening Toolย (MUST) e ilย Mini Nutritional Assessment Short Form Revisedย (MNA-SF). Nella figura 2 รจ riportato il MUST, proposto dallaย British Association for Parenteral and Enteral Nutritionย (BAPEN) e validato in diversi contesti clinici.

Figura 2: Malnutrition Universal Screening Tool (MUST). Disponibile al sito: https://www.bapen.org.uk/images/pdfs/must/italian/must-toolkit.pdf
Identificati i pazienti โa rischioโ, tali pazienti dovrebbero essere sottoposti a uno specificoย assessmentย nutrizionale, basato non solo su dati biochimici e antropometrici, ma anche su valutazioni cliniche specialistiche e strumentali. A oggi diversiย scoreย prognostici sono stati validati per effettuare lโassessmentย nutrizionale, tra cui ilย Subjective Global Assessmentย (SGA) e ilย Minimal Nutrion Assessmentย (MNA). Tra gliย esami strumentaliย invece piรน utilizzati e validati in letteratura vi sono le metodiche di studio della composizione corporea quali la Densitometria ossea con tecnica di assorbimento a raggi X (Dual X-ray absorptiometry, DEXA), la bioimpedenziometria (Bioelectrical Impedance Analysis, BIA) e la tomografia computerizzata (TC) a livello della terza vertebra lombare (L3-TC scan). Tali metodiche hanno lโobiettivo di valutare la composizione corporea in termini di massa magra e massa grassa e stimarne eventuali deficit in senso quantitativo. Sono utilizzate e interpretate in campo oncologico da medici specialisti nel campo della Nutrizione Clinica.
Terapia nutrizionale
Lo scopo della terapia nutrizionale in campo oncologico รจ quello di mantenere o migliorare lo stato nutrizionale del paziente al fine di evitare le conseguenze dirette e indirette della malnutrizione e permettere al paziente di eseguire le terapie indicate minimizzandone gli eventi avversi dovuti alla malnutrizione.
A tale scopo รจ essenziale lโattivitร diย counselling nutrizionaleย attraverso il quale lo Specialista riconosce e valuta lโentitร di alcuni sintomi e segni (es. anoressia, nausea, disfagia, diarrea), la presenza e lโentitร di un eventuale stato infiammatorio, e imposta un piano nutrizionale personalizzato. In tale piano sono coinvolti in primo luogo il paziente e la sua famiglia. Per tale motivo รจ necessario entrare in una dinamica relazionale proficua. In termini di spesa energetica le linee guida dellaย European Society for Clinical Nutrition and Metabolismย (ESPEN) raccomandano, qualora non sia possibile effettuare una calorimetria indiretta per la stima del metabolismo basale, un supporto energetico compreso tra 25 e 30 kcal/kg/die con un apporto proteico di circa 1,2-1,5 grammi/kg/die (se non sussistono controindicazioni specifiche). Tale supporto puรฒ essere raggiunto tramite la sola dieta o con lโausilio di integratori energetici per os (oral nutritional supplements, ONS). Qualora la nutrizioneย per osย non sia perseguibile o non sia adeguata a soddisfare le richieste energetiche (es. condizioni di disfagia, odinofagia, difficoltร meccaniche o scarsaย complianceย da parte del paziente) sarร opportuno valutare una nutrizione di tipo enterale. Allo stesso modo, qualora lโintestino non sia utilizzabile (es. presenza di fistole, occlusione intestinale, intestino corto post-chirurgico) sarร necessario ricorrere al supporto parenterale. Tali tipologie di nutrizione possono essere integrate tra di loro in diverso modo dal Medico di Nutrizione Clinica al fine di raggiungere gli obiettivi nutrizionali fissati.
Linee guida di indirizzo Ministero della Salute: rete territoriale e formazione universitaria
Nel 2017 รจ stato redatto un documento di indirizzo da parte di esperti incaricati dal Ministero della Salute โ โLinee di Indirizzo: percorsi nutrizionali nei pazienti oncologiciโ – al fine di inquadrare la dimensione del problema e valutare possibili strategie di approccio. Tale documento รจ stato approvato in sede di Conferenza Stato Regioni con accordo del 14 dicembre 2017 ed รจ pertanto divenuto un modello da perseguire in maniera uniforme su tutto il territorio nazionale. Tra gli obiettivi del documento vi รจ la valutazione del rischio nutrizionale del paziente oncologico a tutti i livelli assistenziali e laย presa in carico del paziente attraverso un percorso integrato che permetta lo svolgimento di un programma nutrizionale personalizzato e associato al trattamento oncologico sin dal primo accesso ai servizi sanitari. Tra i Professionisti coinvolti vi sono medici nutrizionisti, dietisti, infermieri, medici di medicina generale e pediatri di libera scelta, ciascuno secondo le proprie professionalitร e integrati in un percorso di presa in carico creato attraverso la definizione di una rete territoriale.
Un argomento dibattuto รจ inoltreย la formazione universitaria. A oggi, nei corsi di laurea delle discipline sanitarie, non รจ previsto lโinsegnamento della Nutrizione Clinica come materia trasversale a tutte le altre. In tal senso il documento prevede la โrivisitazione, in collaborazione con la Conferenza permanente dei Presidenti di Corsi di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia, dei diversi curricula dei Corsi di Studio che a vario titolo formeranno professionisti che avranno a che fare con pazienti affetti da neoplasiaโ.
Figure professionali coinvolte nella rete territoriale per la nutrizione clinica
Medico Nutrizionista: definisce il piano nutrizionale e ne cura lโaggiornamento attraverso la verifica periodica delle condizioni del paziente.
Dietista: collabora alla stesura del piano nutrizionale, valuta lo stato nutrizionale del paziente e ne controlla lโaderenza al piano.
Infermiere territoriale: completa lโaddestramento delle persone addette alla cura del paziente, attua la terapia nutrizionale prescritta, gestisce i presidi, controlla gli accessi enterali e parenterali.
Farmacista: collabora con il medico nutrizionista alla definizione delle formule nutrizionali personalizzate, fornisce le miscele e i presidi, svolge funzione di farmacovigilanza.
Medico di Medicina Generale e Pediatra di Libera Scelta: sono coinvolti nellโassistenza domiciliare, prendendo in carico il paziente giร durante il ricovero ospedaliero e allโatto della dimissione del paziente dallโospedale.
(Fonte: Ministero della Salute, Linee di indirizzo percorsi nutrizionali nei pazienti oncologici, approvato in Conferenza Stato Regioni il 14/12/2017)
Conclusioni
Lโapproccio nutrizionale al paziente oncologico รจ di natura multidimensionale e parte dalla consapevolezza dellโimpatto elevato che questa condizione ha sulla prognosi dei pazienti. La gestione nutrizionale del paziente oncologico รจ affidata soprattutto ai professionisti della nutrizione in campo assistenziale (Medici Nutrizionisti e Dietisti), ma il riconoscimento dello stato di โrischio nutrizionaleโ puรฒ e deve essere appannaggio di tutti i professionisti sanitari. Lo sforzo รจ soprattutto formativo a livello universitario e normativo a livello di reti assistenziali. Tuttavia il grado di conoscenza scientifica e la mole di linee guida a disposizione impongono un cambio di rotta. Non รจ piรน possibile considerare la malnutrizione come una variabile non identificabile o non correggibile (almeno nelle prime fasi) nel percorso di cura del paziente oncologico.

L’autore
Dr. Emanuele Rinninella
Medico Chirurgo, Specialista in Medicina Interna
Bibliografia
- Arends J et al. ESPEN expert group recommendations for action against cancer-related malnutrition.ย Clin Nutr. 2017; 36: 1187-1196
- Arends Jย et al. ESPEN guidelines on nutrition in cancer patients. Clin Nutr. 2017; 36: 11-48
- Ministero della Salute. Linee di indirizzo: percorsi nutrizionali nei pazienti oncologici.ย http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_2682_allegato.pdf