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L’uso della PET nella diagnosi oncologica e i nuovi traccianti

PET oncologia

L’uso della PET nella diagnosi oncologica e i nuovi traccianti

I dati di imaging multiparametrico in vivo possono fornire informazioni preziose sulla fisiopatologia, l’espressione recettoriale, il metabolismo o le caratteristiche morfologiche e funzionali dei tumori, come pH, ossigenazione o densità tissutale, nonché sulle proprietà farmacodinamiche dei farmaci, permettendo quindi di misurare la risposta farmacologica grazie alla somministrazione di specifici traccianti. Possono inoltre mappare quantitativamente e risolvere spazialmente l’eterogeneità intertumorale e intratumorale, fornendo informazioni sulla possibilità di realizzare interventi terapeutici mirati. I nuovi traccianti non saranno applicati solo alla diagnosi di precisione, ma anche allo sviluppo di farmaci, agli approcci teranostici o alla ricerca preclinica su animali da laboratorio per studiare la fisiopatologia in vivo.

I nuovi traccianti permettono uno studio dettagliato dei seguenti meccanismi:

  • metabolismo tumorale: la visualizzazione e la quantificazione dei cambiamenti metabolici delle cellule tumorali offrono informazioni sullo stato della malattia, sulla sua progressione e sulla risposta alla terapia.
  • microambiente tumorale ed espressione di antigeni tumorali specifici: in grado di tracciare specifici tipi di tumore, come PSMA (prostate specific membrane antigentumore alla prostata) e SSTR (recettori della somatostatina – tumori neuroendocrini).
  • stress tumorale e risposte allo stress. Approcci in grado di rivelare segnali di stress delle cellule tumorali, come senescenza, stress da replicazione o riparazione del DNA permettono di sfruttare vulnerabilità specifiche del tumore a fini terapeutici.
  • sistema immunitario coinvolto nella risposta tumorale: l’imaging delle cellule T (la presenza di cellule T nei tumori è un forte indicatore prognostico della risposta all’immunoterapia) o l’imaging dei macrofagi (TAM – macrofagi associati al tumore) sono stati identificati come bersagli emergenti per la terapia farmacologica e, a seconda del loro stato di polarizzazione, possono agire come promotori tumorali (M2) o soppressori tumorali (M1).

L’autore

Redazione Vademedicum

Bibliografia

Schwenck, J. et al. Advances in PET imaging of cancer. Nat Rev Cancer 23, 474–490 (2023).

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