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Soddisfazione e occupazione post laurea e specializzazione: dati a confronto

Soddisfazione e occupazione post laurea e specializzazione: dati a confronto

Data di pubblicazione: 28 novembre 2023

Per chi ha terminato il ciclo di laurea in Medicina o ha completato una Scuola di Specializzazione si apre finalmente il mondo del lavoro, ma quali opportunità offre concretamente? Quali sono le condizioni occupazionali nel breve e medio periodo? Proviamo a tracciare una panoramica dello stato dell’arte.  

Tassi di occupazione dei laureati in sanità: 43% con contratti non standard 

Per capire meglio le dinamiche di occupazione partiamo dall’Indagine Condizione occupazionale dei Laureati del 20231 realizzata dal consorzio interuniversitario AlmaLaurea. La ricerca monitora ogni anno l’inserimento lavorativo nei primi cinque anni successivi al conseguimento della laurea: il rapporto del 2023 (relativo ai dati raccolti nel 2022) ha coinvolto 77 Atenei, per un totale di oltre 281.000 laureati (155.000 di primo livello, 94.000 magistrali biennali e 32.000 magistrali a ciclo unico).1 Dall’Indagine condotta nel 2022 è emerso che, per il comparto medico-sanitario e farmaceutico, a cinque anni dal conseguimento della laurea di secondo livello il tasso di occupazione risulta pari al 90,9%, con una retribuzione superiore rispetto ad altri gruppi disciplinari, pari a una media di 1.776 euro mensili netti.1

Post Scuola di Specializzazione: il 98% dei medici trova lavoro 

Diversa la situazione per i medici usciti da una Scuola di specializzazione. Come dimostra un’altra indagine2 condotta sempre da AlmaLaurea in collaborazione con l’Università di Bologna, il tasso di occupazione è pari al 98% senza particolari differenze per area di specializzazione. L’indagine ha coinvolto 1.790 medici specializzati di 47 differenti Scuole e ha constato che l’89% degli occupati svolge la professione di medico specialista (in particolare come anestesista e rianimatore, cardiologo, psichiatra, ortopedico, pediatra); quota che sale al 98% per i medici specializzati dell’area chirurgica2.
Tra i medici specializzati è particolarmente elevata la componente femminile, che raggiunge il 64%, contro il 36% di quella maschile, nelle specializzazioni mediche (74%) e dei servizi clinici (68%); scende al 42,5% per le specializzazioni chirurgiche. L’età media è di 32 anni, senza particolari differenze di genere2.
La stabilità lavorativa riguarda l’80% dei medici specializzati occupati: oltre la metà dichiara di avere un contratto a tempo indeterminato (52%) ed oltre un quarto svolge un’attività autonoma effettiva (27%). La stabilità raggiunge inoltre l’82% tra gli specializzati dell’area clinica e l’81% nell’area medica, mentre cala al 74% nell’area chirurgica2.

 

Quanto guadagna un medico specialista? 

Sempre secondo l’indagine svolta da AlmaLaurea, il guadagno netto mensile per i medici usciti da una Scuola di Specializzazione è pari in media a 2.638 euro, con punte che raggiungono 2.804 euro tra gli specializzati dell’area chirurgica. Anche qui le differenze di genere sono significative: +13% a favore degli uomini2.

I laureati in medicina sono soddisfatti della loro formazione 

Un altro rapporto di AlmaLaurea3 ci dice qualcosa anche sulla soddisfazione della formazione svolta. Dei 27.155 laureati in sanità intervistati, 5 su 100 dichiarano che potendo tornare indietro confermerebbero corso di studi e Ateneo. Ma quello che fanno è quello per cui hanno studiato? Per 97 medici su 100 la laurea è richiesta per legge e 89 su 100 utilizzano in modo elevato le competenze apprese3.

Dati confermati anche per i laureati in una Scuola di Specializzazione

Un Questionario promosso dal Ministero della Salute4 ha intervistato un campione di 16.841 medici specializzati di 1266 Scuole diverse, di cui: 23,63% area chirurgica, 47,82% area medica, 28,55% area servizi4 .
Alla domanda: “Nel complesso, il percorso formativo è stato adeguatamente calibrato al fine di consentire l’acquisizione delle competenze necessarie ad esercitare la professione di specialista all’interno delle strutture ospedaliere?”, il 76% ha risposto di sì. Mentre il 72% si è dichiarato soddisfatto della propria Scuola di Specializzazione4.

L’autore

Redazione Vademedicum

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