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La specializzazione in igiene e medicina preventiva

La specializzazione in igiene e medicina preventiva

Perché a un giovane medico si può consigliare di indirizzare la propria specializzazione proprio in Igiene e Medicina Preventiva? Qual è l’iter formativo? Quali sono gli sbocchi professionali? Scopri tutte le risposte in questo articolo.

Data di pubblicazione: 21 febbraio 2019

L’IMPORTANZA DELL’IGIENE IN MEDICINA

Oggi diamo per scontato che l’igiene sia una questione basilare, soprattutto in ambito ospedaliero.

Tuttavia, fu solo a metà dell’Ottocento che un giovane medico ungherese, Ignaz P. Semmelweis, capì come l’altissima mortalità per febbre puerperale registrata a Vienna nella clinica dove lavorava si dovesse ad un’infezione trasmessa proprio dai camici bianchi, che passavano direttamente dalla sala delle autopsie alla sala parto, senza mai lavarsi le mani. Sono passati molti anni da allora e dall’ostracismo che perseguitò le affermazioni del giovane Semmelweis (tanto da metterlo al bando), siamo passati all’istituzione della Specializzazione in Igiene e Medicina preventiva (IMP).

Eppure di igiene (dal greco γιεινός “sano, salutare, curativo”) si parla già nel giuramento di Ippocrate, spiegando che si tratta del ramo della medicina che tratta le interazioni tra l’ambiente e la salute umana; in maniera da elaborare criteri, esigenze e misure concernenti lo stato ambientale e il comportamento individuale e collettivo.

IGIENE E SALUTE

L’igiene è una vera e propria scienza che si occupa della salute, che ha per obiettivo il mantenimento, il potenziamento e la promozione della salute del singolo individuo e della collettività. Pertanto, l’igiene fa parte delle scienze mediche ed è a tutti gli effetti una branca della medicina.

La salute è una condizione dinamica, che dipende dalla capacità dell’individuo di trovare un’armonia nel rapporto che egli realizza con l’ambiente, del quale è parte integrante.

Ecco perché, come ribadisce l’Organizzazione Mondiale della Sanitàla salute è uno stato di benessere fisico, psichico e sociale conseguente al buon funzionamento dell’organismo e di tutte le sue parti, e dipende da un armonico equilibrato rapporto dell’individuo con il suo ambiente naturale e sociale.

Riguardo all’ambito lavorativo medico, dopo i tempi di Semmelweis, oggi viene sottolineato da tutti gli specialisti che l’igiene consiste nella difesa da possibili germi patogeni, attuabile con misure di disinfezionesterilizzazione e smaltimento di rifiuti speciali per evitare infezioni.

L’igiene clinica è prevalentemente orientata verso la difesa dai patogeni riscontrabili negli ospedali (infezioni nosocomiali) e ad approfondire il problema dell’antibiotico resistenza, un problema ancora attuale determinato anche dall’uso inappropriato delle terapie antimicrobiche.

Alcuni autori includono nelle misure igieniche anche le vaccinazioni, come strumento per la prevenzione di malattie infettive.

LA SPECIALIZZAZIONE IN IGIENE E MEDICINA PREVENTIVA

Requisiti per l’ammissione: Laurea in Medicina e Chirurgia e abilitazione all’esercizio della professione.

La scuola di specializzazione ha una durata di 4 anni.

Perché a un giovane medico si può consigliare di indirizzare la propria specializzazione proprio in Igiene e Medicina Preventiva?

In primis perché i problemi di salute hanno oggi una dimensione globale che non sempre il medico può risolvere con un singolo atto terapeutico.

Ma c’è un altro dato interessante: il 39% dei manager sanitari sono specialisti in IMP. Questi i risultati di una recente indagine della Società Italiana di Igiene, medicina preventiva e sanità pubblica (SItI), che ha rilevato che il tasso di occupazione degli Specialisti in Igiene e medicina Preventiva è del 93,5% a due anni dalla specializzazione.

 

Le principali tematiche che vengono trattate

La Scuola in Igiene e Medicina Preventiva forma specialisti che abbiano maturato conoscenze tecniche, scientifiche e professionali in diversi campi:

  • medicina preventiva
  • educazione sanitaria
  • promozione della salute
  • programmazione, organizzazione e valutazione delle tecnologie e dei servizi sanitari (management sanitario)
  • igiene degli alimenti e della nutrizione
  • igiene e della sicurezza ambientale
  • igiene e della sicurezza del lavoro, dell’edilizia civile e sanitaria
  • statistica medica, epidemiologia, demografia
  • sistemi informativi sanitari
  • legislazione sanitaria
  • prove di efficacia della prevenzione e dell’assistenza sanitaria.

Si acquisiranno anche competenze relative all’organizzazione dell’assistenza primaria, all’organizzazione ospedaliera e della prevenzione primaria e secondaria (programmi di screening) in collettività ed in strutture sanitarie, sia pubbliche sia private.

Gli specialisti dovranno essere in grado di:

  • effettuare buone diagnosi dello stato di salute e dei problemi sanitari in una comunità, utilizzando gli strumenti metodologici che l’epidemiologia fornisce;
  • individuare gli interventi per raggiungere gli obiettivi di salute prefissati;
  • identificare le priorità d’azione e le soluzioni più efficaci usando metodologie innovative quali le evidence based healthcare;
  • progettare interventi sanitari mediante la stesura di un protocollo dettagliato che preveda anche la valutazione delle risorse necessarie e la loro precisa allocazione.

Altri ambiti specifici sono rappresentati: dalla sorveglianza e controllo delle malattie ereditarie, infettive, cronico- degenerative e degli incidenti nelle comunità di vita e di lavoro, nei viaggiatori e nei migranti; dall’analisi dei bisogni socio-sanitari, degli stili di vita, dell’alimentazione e dei rischi ambientali; dalla ricerca epidemiologica, eziologica e valutativa; dall’informazione e formazione sanitaria; dalla programmazione, organizzazione, gestione, coordinamento delle risorse e dalla valutazione degli interventi di prevenzione, con capacità di relazionarsi alle diverse collettività rendendole soggetti attivi delle scelte di salute.

Lo specialista dovrà inoltre saper progettare, realizzare e valutare adeguati interventi di sanità pubblica in occasione di incidenti, catastrofi e attacchi terroristici con mezzi biologici, chimici e nucleari (BCN), nonché effettuare la valutazione di impatto ambientale per quanto concerne gli aspetti sanitari.

SBOCCHI PROFESSIONALI

Le prospettive lavorative per i neo specializzati appaiono al momento alquanto positive.

I principali sbocchi occupazionali sono distribuiti in diversi ambiti:

  • Direzioni mediche ospedaliere, sia pubbliche che private accreditate (complessivamente il 37%);
  • Dipartimenti di Prevenzione (15,8%) e i Distretti delle Aziende USL (7,4%);
  • Università (19%);
  • Agenzie Sanitarie regionali e Nazionali (7%);
  • Organizzazioni Internazionali (2%);
  • Strutture Sanitarie private non accreditate (5%).

Le capacità apprese nell’iter formativo della Specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva sono oggi più che mai richieste ed apprezzate in particolare dalle Direzioni Sanitarie degli ospedali pubblici e privati, dai Dipartimenti di prevenzione e dai distretti delle ASL.

Nello specifico, sono particolarmente rilevanti le conoscenze su: i metodi epidemiologici, l’organizzazione, il management, la comunicazione sanitaria e la capacità di condurre iniziative di prevenzione e promozione della salute individuali e collettive.

La Società Italiana di Igiene, medicina preventiva e sanità pubblica (SItI) – che raccoglie oltre 3.000 soci cultori di questa disciplina tra cui un network molto attivo di specializzandi – ha raccolto sul proprio sito internet alcune informazioni specifiche sulle Scuole di Igiene e Medicina Preventiva oggi attive.

E proprio da un Congresso Nazionale organizzato a Napoli un paio d’anni fa dalla SItI sono emerse, in sintesi, brevi ma esaustive conclusioni sullo stato di fatto:

  • buona cooptazione in ambiti lavorativi per gli specialisti in Igiene e medicina preventiva;
  • alta ricezione in direzioni mediche accreditate, anche private;
  • distribuzione eterogenea sul territorio delle percepite gratificazioni lavorative ed economiche un po’ inferiori alle aspettative.

L’autore

Minnie Luongo

Giornalista della Redazione

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