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L’iter post-laurea: necessario per acquisire adeguate competenze tecniche nel proprio ambito.

Data di pubblicazione: 13 ottobre 2017

Specializzarsi è una tappa formativa fondamentale

Oggi la scienza medica comprende numerose e diverse branche, motivo che rende oltremodo importante la scelta del percorso post-laurea.

Attualmente sono 56 le “scuole di specialità”; altrettante, quindi, sono le possibilità che si aprono al termine del corso di studi per un neolaureato in medicina che intende lavorare all’interno del Sistema Sanitario Nazionale.

Pertanto, scegliere la specializzazione “giusta” (che corrisponda in primo luogo alla propria vocazione) costituisce uno dei momenti cruciali per il futuro medico, tenuto conto anche della durata dei corsi e dell’impegno richiesto per superare l’esame di accesso, aggiudicandosi una delle ambite borse di studio messe annualmente a concorso da parte dello Stato.

Indicazioni pratiche

Dopo la laurea in Medicina e Chirurgia ci si può iscrivere a una Scuola di Specializzazione dell’area sanitaria. Questa è organizzata in base a un ordinamento didattico nazionale e rilascia il titolo di specialista; ci si accede attraverso un concorso pubblico annuale per titoli ed esami a numero chiuso.

La durata è di 4, 5 o 6 anni, a seconda del numero di crediti stabilito dalla normativa vigente. La frequenza è obbligatoria e la formazione è a tempo pieno.

Alla fine di ciascun anno di corso bisogna superare un esame teorico-pratico. Chi non supera l’esame può ripetere l’anno una sola volta. Superato l’esame teorico-pratico dell’ultimo anno, il corso di studio della Scuola di Specializzazione si conclude con un esame finale che consiste nella discussione di un lavoro scritto.

Previsioni per il prossimo futuro

Sempre non tralasciando la propria vocazione, ci sono anche dati concreti da tener presente, che aiutano ad orientarsi tra il ventaglio sempre più ampio di specialità, a partire da quelle che nei prossimi anni faranno registrare le maggiori carenze di professionisti.

Secondo i dati raccolti dall’Associazione dei Medici e Dirigenti del SSN (ANAAO ASSOMED), le aree coinvolte saranno soprattutto quelle di medicina interna, geriatria, cardiologia e pediatria. Assieme a chirurgia generale, ginecologia ed ostetricia, ortopedia, otorinolaringoiatria e urologia.

Per quanto riguarda poi l’area dei servizi clinici, i maggiori spazi dovrebbero aprirsi per anestesia e rianimazione, oltre che per radiologia diagnostica. Tutte specialità che risentono maggiormente del trend anagrafico, poiché è qui che si concentra un consistente numero di professionisti tra i cinquanta e i sessant’anni che, al momento della loro uscita dal lavoro, lasceranno la maggiore carenza di personale.

È possibile consultare online l’Elenco delle scuole di Specializzazione italiane, suddivise per località, università e area di studio, accedendo alla Banca dati dell’Offerta Formativa del MIUR (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca). Annualmente l’elenco degli atenei e delle scuole accreditate sarà aggiornato, anche sulla base di quanto stabilito dal decreto congiunto MIUR-Ministero della Salute (n. 402 del 13 giugno 2017) che definisce gli standard, i requisiti e gli indicatori di attività formativa e assistenziale delle Scuole di specializzazione di area sanitaria.

 

Una normativa in fieri

Per quanto riguarda l’iscrizione alle scuole di specializzazione, i neomedici devono sapere che la normativa è in continuo divenire. Per il 2017, nel nuovo regolamento sono state introdotte diverse novità. I punti che dovrebbero essere recepiti sono l’introduzione di una graduatoria unica, lo svolgimento della prova in una sola giornata e in poche macro-sedi interregionali per permettere controlli più efficaci e la riduzione dell’impatto del curriculum sul punteggio finale.

Vediamo più in dettaglio alcuni punti importanti:

Ammissione alla scuola

Alle scuole si accede con concorso annuale per titoli ed esami bandito, teoricamente entro il 31 maggio di ciascun anno con decreto del Ministero, per il numero di posti determinati.

Al concorso possono partecipare i laureati in medicina e chirurgia in data anteriore al termine di scadenza per la presentazione delle domande di partecipazione al concorso fissato dal bando, con obbligo, a pena di esclusione, di superare l’esame di Stato di abilitazione all’esercizio della professione di medico-chirurgo entro il termine fissato per l’inizio delle attività didattiche delle scuole.

La domanda per partecipare alla prova di selezione, corredata della documentazione prevista dal bando, va presentata per via telematica al Ministero nei tempi e con le modalità previste nel bando stesso. Ciascun candidato è tenuto al versamento di un contributo per sostenere la prova secondo quanto stabilito nel bando.

Al fine della successiva iscrizione alla scuola di assegnazione in relazione alla posizione ricoperta nella graduatoria unica nazionale (descritta sotto), il bando disciplina anche la modalità ed i tempi relativi alla scelta, in ordine di preferenza, da parte del candidato delle tipologie di scuola e delle sedi universitarie per cui concorrere, in modo che gli sia garantita la possibilità di scegliere fino ad un massimo di tre tipologie di scuola da potere indicare indifferentemente nell’ambito di una stessa area o nell’ambito di aree diverse.

Nello specifico, le aree di scelta sono le seguenti: Area Medica, Area Chirurgica e Area dei Servizi.

La prova d’esame

La prova d’esame sarà effettuata per via telematica ed è unica a livello nazionale. Si svolgerà non prima di sessanta giorni dalla data di pubblicazione del bando, in una o più sedi, nella stessa data e nello stesso orario.

  • L’organizzazione della prova a livello locale spetterà alle istituzioni universitarie presenti sul territorio di riferimento.
    Le sedi saranno aggregate tra loro per aree geografiche, garantendo una minore frammentazione delle stesse e un maggiore controllo durante lo svolgimento delle prove.
  • I quesiti saranno 140 con risposta multipla e con un punteggio pari a 1 per ogni risposta esatta, 0 per ogni risposta non data, -0.25 per ogni risposta errata.
  • Il decreto del Ministro stabilisce anche la costituzione di un’unica Commissione nazionale, composta da un direttore di una scuola di specializzazione (il presidente) e da almeno cinque professori universitari per ciascuna area, individuati fra i professori dei settori scientifico-disciplinari di riferimento delle tipologie di scuola rientranti nella relativa area.
    La Commissione nazionale valida i quesiti e specifica i criteri ai fini dell’attribuzione del relativo punteggio e della approvazione della graduatoria unica nazionale per ciascuna tipologia di scuola da parte del Ministero.

La graduatoria nazionale e l’assegnazione del candidato alla scuola

Espletata la prova d’esame, entro 20 giorni, il Ministero redige un’unica graduatoria nazionale di merito, recante il punteggio complessivo conseguito da ciascun candidato per i titoli e nella prova d’esame. A parità di punteggio complessivo, verrà data priorità al candidato con voto d’esame più alto. In caso di ulteriore parità, prevarrà il candidato più giovane per età anagrafica.

Successivamente alla pubblicazione della graduatoria, ogni candidato, ai fini della successiva assegnazione alla scuola, deve scegliere, secondo le modalità definite dal bando stesso, le tipologie di scuola e le sedi di suo interesse sulle quali è disponibile ad essere assegnato, indicandole in ordine di preferenza. La scelta di almeno una sede per almeno una tipologia di scuola entro i termini indicati dal bando è richiesta a pena di decadenza del candidato dalla procedura concorsuale.

Con la pubblicazione delle assegnazioni dei candidati alle scuole si consolidano definitivamente gli effetti delle scelte precedentemente operate dai candidati in termini di tipologia di scuola, di sedi e di tipologia di contratto. Eventuali rinunce relative alle specifiche scelte precedentemente effettuate dai candidati (in ordine a tipologia di scuola, o sedi o tipologie di contratto), producono effetti solo se pervengono, secondo le indicazioni riportate nel bando, prima della data di pubblicazione delle assegnazioni dei candidati alle scuole.

Terminate le operazioni di scelta da parte dei candidati, il Ministero procederà alla pubblicazione delle assegnazioni dei candidati alle specifiche scuole presso cui risulteranno ammessi in ordine di graduatoria.

Terminate le operazioni relative all’assegnazione e all’immatricolazione dei candidati alle scuole, hanno inizio le attività didattiche e non sono possibili subentri su posti eventualmente rimasti non coperti in conseguenza di mancata immatricolazione o rinuncia da parte dei candidati assegnati o di ogni altra ragione.

Ulteriori informazioni fornite nel bando

Il bando di accesso alle Scuole di Specializzazione in Medicina ogni anno riporterà altre specifiche indicazioni, quali:

  • i posti disponibili presso ciascuna scuola;
  • i temi di studio sui quali sono predisposti i quesiti;
  • gli esami fondamentali, caratterizzanti e specifici, valutabili in relazione a ciascuna tipologia di scuola per la quale si concorre;
  • i criteri di assegnazione del punteggio relativo alla valutazione dei titoli;
  • il calendario, la durata e le modalità di svolgimento e di correzione della prova d’esame;
  • le modalità relative alla scelta della sede universitaria da parte del candidato al fine della successiva iscrizione in relazione alla posizione nella graduatoria nazionale;
  • le istruzioni applicative, di carattere tecnico informatico, sulle modalità di somministrazione dei quesiti e di correzione degli stessi, necessarie a garantirne l’affidabilità, la trasparenza e l’uniformità.

 

Per ogni ulteriore approfondimento

Data ultimo accesso 18 settembre 2017

L’autore

Redazione

Team composto da professionisti in diversi settori, tra cui medico, scientifico, health affairs, digital technology, giornalistico.
L’obiettivo primario della redazione è quello di generare contenuti d’interesse, attuali e che possano favorire un aggiornamento su tematiche che spaziano in ambiti differenti.

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