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Endometriosi: a che punto è la ricerca?

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Endometriosi: a che punto è la ricerca?

L’endometriosi è una malattia ginecologica cronica caratterizzata dalla crescita anomala di tessuto endometriale al di fuori della cavità uterina (per es. intestino, ovaie, utero, vescica). Oltre a causare molteplici sintomi, talvolta invalidanti (per es. dolore pelvico cronico, disfunzione intestinale e vescicale, rapporti sessuali dolorosi), l’endometriosi espone la donna al rischio di infertilità (30-50% dei casi) e disturbi ansioso-depressivi (circa il 50% dei casi).1

La variabilità e la scarsa specificità della sintomatologia, e la mancanza di biomarcatori affidabili, può contribuire all’attuale ritardo diagnostico di 3-11 anni.2 L’endometriosi è infatti spesso inizialmente confusa con appendicite, sindrome dell’intestino irritabile (IBS), malattia infiammatoria pelvica e intolleranza alimentare.3

Di fatto, nonostante la sua alta prevalenza (colpisce circa il 10% delle donne in età riproduttiva), le cause precise e i meccanismi fisiopatologici dell’endometriosi non sono ancora completamente compresi. Tuttavia, la ricerca sta facendo progressi significativi in diversi ambiti, dall’eziopatogenesi alle nuove strategie terapeutiche.1

 

  1. Nuove scoperte sulle cause dell’endometriosi

Le teorie attuali suggeriscono che l’eziologia dell’endometriosi sia multifattoriale, con un coinvolgimento genetico, epigenetico, immunologico, ormonale e probabilmente del microbiota del tratto gastrointestinale e dell’endometrio.3

Mestruazioni retrograde. L’endometriosi è un disturbo multifattoriale con diversi fattori eziologici, non ancora ben definiti, ma è attualmente chiaro come le mestruazioni retrograde svolgano un ruolo importante.1

Fattori genetici. L’endometriosi ha un’ampia e complessa componente genetica (attualmente sono stati mappati oltre 40 fattori di rischio genetici), sebbene i vari meccanismi d’azione siano ancora in fase di studio.1

Fattori ormonali. La dominanza degli estrogeni è una caratteristica dell’endometriosi che contribuisce alla disregolazione immunitaria. In particolare, gli estrogeni sono associati al rilascio da parte dei macrofagi di IL-6, ovvero una delle principali citochine pro-infiammatorie presenti nel microambiente dell’endometriosi.3

Microbiota. Il microbiota umano è composto da centinaia di specie microbiche, principalmente residenti nel tratto gastrointestinale, che sono coinvolte nel mantenimento della normale integrità peritoneale e della clearance delle cellule ectopiche. Uno squilibrio di tali specie (disbiosi) – che è già stato associato a molte morbilità croniche –, può essere ipotizzato anche come fattore coinvolto nell’endometriosi.3

Infiammazione. È stato scoperto che l’infiammazione persistente nella cavità peritoneale contribuisce al dolore e alla persistenza delle lesioni.1

 

  1. Nuove tecnologie diagnostiche per l’endometriosi

La laparoscopia è attualmente il gold standard per la diagnosi e la stadiazione dell’endometriosi. La diagnosi definitiva richiede infatti la visualizzazione delle lesioni durante l’intervento chirurgico, a ciò corrisponde un ritardo diagnostico in media di 7 anni dall’insorgenza dei sintomi.4 Sono pertanto urgentemente necessari ausili che migliorino il tempo di diagnosi e la risposta al trattamento. Nuovi biomarcatori e metodiche, possono rivelarsi clinicamente utili a tale scopo.3

Microscopia 3D. Lo studio microscopico dei tessuti e la successiva ricostruzione 3D hanno fornito una nuova comprensione della struttura ghiandolare endometriale, in particolare sull’orientamento orizzontale e sulla interconnessione delle ghiandole basali.1

Ecografia transvaginale. La disperistalsi uterina, implicata in mestruazioni retrograde anomale, può essere studiata tramite video ecografici transvaginali o trasporto di particelle radioattive per determinare la direzione delle contrazioni uterine, tuttavia questi approcci sono soggettivi e laboriosi. 1

Elettroisterografia. Questo esame, recentemente utilizzato per monitorare la gravidanza, fornisce una nuova tecnica più quantitativa e meno invasiva della video-ecografia transvaginale e potrebbe essere adattata per determinare il ruolo delle onde endometriali anomale associate a mestruazioni retrograde nelle donne con endometriosi.1

 

  1. Nuove strategie terapeutiche e prospettive future

 

Opzioni attuali di trattamento. Le opzioni attuali di trattamento sono limitate alla rimozione chirurgica della malattia e delle aderenze o ai trattamenti ormonali, che possono avere effetti collaterali problematici.3

  • L’uso di contraccettivi orali viene spesso applicato come terapia di prima linea. Tuttavia, molte pazienti non rispondono a tale approccio o sono resistenti al progesterone.3
  • Molte donne vengono sottoposte a chirurgia esplorativa e diagnostica laparoscopica, con asportazione mirata del tessuto endometriosico. Tuttavia il sollievo è spesso a breve termine e il tasso di recidiva della malattia post-intervento arriva fino al 50% dei casi.3
  • Oltre ai contraccettivi orali combinati, la terapia farmacologica prevede l’uso di farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), antagonisti e agonisti del recettore dell’ormone di rilascio delle gonadotropine (GnRH) e progestinici. (3) In particolare, l’uso degli antagonisti orali del GnRH e inibitori dell’aromatasi è un approccio promettente per le pazienti con endometriosi con infertilità.5

Sono attualmente allo studio nuove terapie farmacologiche:3

  • ATMP. Gli Advanced Therapeutic Medicinal Products (ATPM) sono prodotti tramite sistemi di espressione biologica come quelli utilizzati per produrre anticorpi monoclonali (mAb). Gli ATMP includono la terapia genica, la terapia con cellule somatiche e prodotti di ingegneria tessutale. L’applicazione di questi prodotti ha già mostrato risultati promettenti in altre aree terapeutiche (malattie cardiovascolari, malattia di Alzheimer, neoplasie e malattie rare) tuttavia mancano studi clinici specifici per l’endometriosi.
  • MSC. La Mesenchymal Stem Cell Therapy (MSC) prevede l’uso di cellule staminali multipotenti che possono essere rilevate in molti tessuti, tra cui midollo osseo, placenta, tessuto adiposo ed endometriale e che possono differenziarsi in cellule di più linee, ad esempio condrociti, osteoblasti, adipociti e mioblasti. Questo potenziale multipotente e l’attività immuno-modulatoria le rendono candidate ideali per terapie basate sulle cellule. Studi preclinici e clinici hanno valutato la capacità delle MSC di trattare l’infertilità femminile migliorando le funzioni delle ovaie e dell’utero. Sono tuttavia necessarie ricerche molto più specifiche per sviluppare questo tipo di terapia nell’endometriosi.
  • Terapia cellulare. Una terapia cellulare basata sui macrofagi (già in fase di studio per diverse patologie) potrebbe offrire benefici per l’endometriosi in futuro. I macrofagi autologhi e allogenici derivati ​​da cellule pluripotenti, possono essere caricati con agenti terapeutici mirati ad agire su determinati tessuti.

Conclusioni

La ricerca sull’endometriosi sta facendo passi avanti significativi, migliorando la comprensione delle cause, dell’impatto sulla qualità della vita e delle strategie terapeutiche. Tuttavia, rimangono ancora molte sfide, tra cui la diagnosi precoce e lo sviluppo di trattamenti più efficaci. L’integrazione tra ricerca scientifica, supporto psicologico e politiche sanitarie saranno inoltre fondamentali per migliorare la gestione della malattia e la qualità della vita delle pazienti.

L’autore

Redazione Vademedicum

Bibliografia

  1. Cousins FL, McKinnon BD, Mortlock S, et al. New concepts on the etiology of endometriosis. J Obstet Gynaecol Res 2023;49(4):1090-1105.
  2. van Haaps AP, Wijbers JV, Schreurs AMF, et al. The effect of dietary interventions on pain and quality of life in women diagnosed with endometriosis: a prospective study with control group. Hum Reprod 2023;38(12):2433-2446.
  3. Garvey M. Endometriosis: Future Biological Perspectives for Diagnosis and Treatment. Int J Mol Sci 2024;25(22):12242.
  4. Rahmioglu N, Mortlock S, Ghiasi M, et al. The genetic basis of endometriosis and comorbidity with other pain and inflammatory conditions. Nat Genet 2023;55(3):423-436.
  5. Shi J, Tan X, Feng G, et al. Research advances in drug therapy of endometriosis. Front Pharmacol 2023;14:1199010.

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