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Facebook per comunicare con i pazienti

Facebook per comunicare con i pazienti

Data di pubblicazione: 19 marzo 2018

Ho lo studio su Facebook.

Un medico ha molti buoni motivi per aprire una pagina Facebook. Ma prima di farlo deve avere ben chiari obiettivi e deontologia.

Molti professionisti si sono fatti l’idea che Facebook (FB) sia un luogo di perdizione. Nel senso che utilizzarlo è tempo perso.

Il social network di Zuckerberg è spesso considerato l’equivalente allargato del bar di paese, posto dove chiacchierare, arrabbiarsi, commentare i fatti del giorno o poco più. Invece, sarebbe bene andare oltre: Facebook è una piattaforma dove transitano, praticamente ogni giorno, un paio di miliardi di persone.

Dal momento che in Italia ci sono oltre 30 milioni di iscritti, fra quelle persone ci sono sicuramente non solo i nostri pazienti attuali, ma anche i possibili pazienti che in futuro potremmo prendere in carico.

È noto che, nonostante la liberalizzazione della pubblicità per gli studi professionali risalga ormai a una decina di anni fa (decreto Bersani), ancora oggi l’attività di marketing per uno studio medico si basa, nella stragrande maggioranza dei casi, sul semplice passaparola. E questo per diversi motivi:

  • per i costi elevati delle campagne pubblicitarie;
  • per le difficoltà nel raggiungere il target;
  • per le complicazioni deontologiche legate all’advertising.

Ed ecco quindi un primo motivo molto valido per stare su Facebook: farsi conoscere, fare marketing.

Ma attenzione: c’è differenza fra essere su Facebook come “Mario Rossi, appassionato di ballo e aeromodellismo, di professione medico dentista” e avere una pagina “Studio dentistico Mario Rossi”. Una cosa è aprire e gestire una pagina personale, un’altra, ben diversa, è creare una pagina professionale, dove vi qualificate come azienda/organizzazione.

“Una pagina professionale richiede un impegno costante e una precisa pianificazione.”

Pensarci prima

Non c’è nulla di più triste su Facebook di una pagina professionale che non viene costantemente aggiornata. Comunicherebbe infatti trascuratezza e negatività e di sicuro non invoglia a contattare il professionista che ne è responsabile. Ecco perché, prima di andare on-line, è richiesto un minimo di pianificazione.

Per esempio la creazione di un “piano editoriale”:

  • quali argomenti tratterò?
  • in che forma? Scriverò post brevi e post che rimandano al mio sito web? (A proposito, ma io ho un sito web? Se no, perché?)
  • commenterò notizie interessanti inerenti al mio settore, fornirò approfondimenti?

Una buona idea è mettere per iscritto un elenco di argomenti di cui si vuole parlare e pensare a delle vere e proprie “rubriche” periodiche, settimanali o mensili, nelle quali trattare questi argomenti.

Per esempio, se siete un nutrizionista potreste avere una rubrica fissa il lunedì che propone un menù ipocalorico a seguito di eventuali eccessi nella dieta del fine settimana. E magari il venerdì potrebbe esserci una rubrica di consigli nutrizionali per gli sportivi del weekend, che passeranno il sabato e la domenica svolgendo un’attività fisica molto intensa.

Decidete da subito la frequenza con cui postare i vostri interventi: una buona base di partenza è un post al giorno, massimo due. Un numero superiore potrebbe annoiare il vostro pubblico, mentre con una frequenza inferiore il pubblico potrebbe dimenticarsi di voi.

Altra cosa da fare prima è pensare a una policy della pagina, una sorta di regolamento che governerà le interazioni fra voi e il vostro pubblico. Si rivelerà molto utile soprattutto quando dovrete magari gestire situazioni critiche a causa di commenti “sopra le righe” di qualche fan non propriamente civile. Già, perché l’interazione con il pubblico che segue la pagina è fondamentale perché essa porti nuovi clienti e migliori la soddisfazione di quelli già attivi.

A questo proposito, Facebook permette diverse modalità di interazione con i pazienti, tra cui: messaggi privatiannunciprenotazione visite, eccetera.

La pagina personale è un canale di contatto fra voi e i vostri amici e le sue “regole” sono poche e legate essenzialmente all’educazione e al divieto di infrangere la legge.

Una pagina professionale, invece, richiede, per essere efficace, un po’ di impegno e il rispetto di regole più stringenti. Ma in compenso, vi fornisce strumenti per profilare il vostro pubblico, raggiungere persone che vivono in zone definite, che appartengono a fasce di età ben determinate o che condividono specifici interessi.

Vediamo quali sono le cose più importanti da sapere.

“Come medici dobbiamo cercare di dare un’immagine coerente di noi stessi, come professionisti e come persone.”

Deontologicamente parlando

Ultima cosa da fare prima di lanciarsi nella creazione della pagina è dare un’occhiata alle regole deontologiche sui rapporti medico/paziente e sulla privacy. Sebbene siano note, ripassarle non fa mai male, soprattutto perché esse vanno interpretate correttamente alla luce del social network. Un esempio: è giusto dare l’amicizia a un paziente? Deontologicamente, la risposta dovrebbe essere no.

Tuttavia, se un amico diventa poi paziente, il fatto che egli sia fra i nostri amici di Facebook è abbastanza scontato. L’interazione con lui, ovviamente, sarà diversa nella pagina FB personale rispetto a quella professionale. In generale, è ovvio che, per quanto ci si impegni, la separazione fra le due pagine non potrà essere netta e totale, proprio come nella vita reale la separazione fra la propria vita personale e quella professionale non è sempre ottenibile al 100%.

A chi non è mai successo di andare ad una festa ed essere presentato a una persona che, saputa la vostra professione, ha subito iniziato l’anamnesi dei propri malanni? La regola generale, comunque, è che l’aspetto professionale deve prevalere: ovvero, anche quando scrivo sulla mia pagina personale, devo ricordarmi che sono un medico che scrive su Facebook e ho quindi dei doveri (per esempio, quello di non divulgare notizie non verificate, soprattutto in campi vicini alla nostra professione).

Come medici, siamo un punto di riferimento per i nostri pazienti e per i nostri amici, sia sulla pagina professionale che in quella personale. Dobbiamo quindi cercare di dare un’immagine coerente di noi stessi, come professionisti e come persone.

Pronti, via

Una volta fatti i “compiti a casa”, quindi ripassato le regole deontologiche su privacy e rapporti con i pazienti, preparato un piano editoriale e stabiliti i nostri obiettivi sul social network, siamo pronti a creare materialmente la pagina. Questa è, di fatto, l’operazione più semplice.

Ecco i passaggi principali:

  • accedere a Facebook con il proprio account personale (se non lo avete ancora, createne uno);
  • cliccare su “Crea una Pagina”, comando nella parte bassa dello schermo, oppure nel menu in alto a destra (quello con il triangolino) se siamo già nella nostra pagina personale;
  • scegliere il tipo di pagina e la relativa categoria, per esempio “Azienda, organizzazione o istituzione” e categoria “Salute/bellezza” o “Impresa locale” o “Luogo” e categoria “Medico”;
  • una volta inserita la ragione sociale e accettate le “Condizioni d’Uso”, fare clic su “Primi passi”;
  • a questo punto creare un nuovo account di commercio, scegliere una password e in pochi minuti saremo ufficialmente iscritti a Facebook come azienda;
  • ora basterà inserire una breve descrizione della nostra attività, collegare il nostro eventuale sito web e potremo iniziare a “costruire” graficamente la nostra pagina, per esempio caricando un’immagine significativa del nostro lavoro;
  • infine, si passerà a definire chi sarà il nostro pubblico: sceglieremo da dove deve provenire, che fascia d’età ha, a che genere appartiene e soprattutto quali sono i suoi interessi;
  • fatto questo, saremo pronti per inserire il nostro primo post.

L’autore

Redazione

Team composto da professionisti in diversi settori, tra cui medico, scientifico, health affairs, digital technology, giornalistico.
L’obiettivo primario della redazione è quello di generare contenuti d’interesse, attuali e che possano favorire un aggiornamento su tematiche che spaziano in ambiti differenti.

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